Cos’è il defibrillatore e come funziona
La defibrillazione è un trattamento per le aritmie cardiache pericolose per la vita, in particolare la fibrillazione ventricolare (FV) e la tachicardia ventricolare (TV).
Il defibrillatore è uno strumento salvavita che rileva le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca ed eroga una scarica elettrica al cuore.
Lo shock elettrico prima azzera il battito cardiaco e, poi, ne ristabilisce il ritmo.
Come si legge su Heartsinepad.it, generalmente un defibrillatore è composto da due elettrodi che devono essere posizionati sul torace del paziente (uno a destra e uno a sinistra del cuore) e da una parte centrale dedicata all’analisi dei dati da essi trasmessi.
Come si legge su TantaSalute.it, secondo le stime ufficiali, il defibrillatore è la soluzione provvidenziale nel 3% dei casi di infarto del miocardio, un’eventualità tutt’altro che rara, che colpisce, ogni anno, solo in Italia, 50 mila persone.
Esistono due tipi principali di defibrillatore: manuale e semiautomatico.
Il primo è utilizzato da operatori sanitari abilitati. In questo caso, ogni valutazione delle condizioni del cuore è affidato all’operatore, così come ogni calibrazione e modulazione delle scosse elettriche da rilasciare.
Il secondo, invece, analizza da sé la frequenza del battito cardiaco e il ritmo cardiaco, rilevando eventuali anomalie o alterazioni. Successivamente, ‘decide’ se liberare la scarica elettrica o meno (previo schiacciamento di un pulsante).