Decapitazione interna: la storia di Brock, il ragazzo che è sopravvissuto
Un giovane americano di 22 anni è sopravvissuto a una decapitazione interna. Per essere precisi, è necessario parlare di disclocazione atlanto-occipitale. Si tratta di un trauma che può essere fatale. Per il ragazzo non lo è stato in quanto un suo amico lo ha costretto a rimanere immobile in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
La terza volta che scampa alla morte
Brock Meister, questo il nome del fortunatissimo giovane, è già la terza volta che, in soli 22 anni, riesce a scampare alla morte. Il ragazzo americano ha infatti affrontato un arresto respiratorio, dal quale è stato salvato in extremis e solo grazie alle manovre di rianimazione.
Nell’adolescenza è invece arrivato il dramma del cancro al cervello, che Brock ha affrontato sopportando durissime sessioni di chemioterapia e radioterapia. Il 12 gennaio, come già detto, è arrivato per lui il terzo faccia a faccia con la morte.
Dopo una serata in cui aveva alzato un po’ troppo il gomito, il giovane ha fatto la scelta di buonsenso di affidare a un amico sobrio il volante dell’auto. Purtroppo questa decisione non si è rivelata sufficiente a evitare l’incidente.
Intervistato dal sito Meinster WNDU, il giovane ha parlato di un avvenimento imprevedibile. L’auto sulla quale viaggiava, infatti, è scivolata su una lastra di ghiaccio. All’improvviso ha cominciato a slittare e, alla fine, è caduta in un fossato.
Nel violento incidente, la testa di Brock ha colpito violentemente il finestrino del veicolo, che si è rotto. Il giovane, che è stato quasi espulso dall’abitacolo, aveva poche possibilità di uscire incolume dal terribile incidente. Nel corso dell’intervista a Meinster WINDU ha affermato di ricordare quasi tutto, a partire dal momento in cui, nonostante la cintura di sicurezza, la sua testa è uscita dal finestrino. In quell’istante, suo cugino l’ha afferrato per la camicia per riportarlo dentro.
Brock ha raccontato che in quel momento gli faceva male il collo ma che voleva alzarsi. Fortunatamente, come già detto, un suo amico gli ha impedito di farlo fino all’arrivo dei soccorsi. Grazie ai professionisti in questione è stato possibile scoprire che il giovane era stato colpito da un gravissimo trauma cervicale, detto appunto dislocazione altanto-occipitale.
Un evento estremamente raro
Questo trauma, che si contraddistingue per la rottura dei legamenti che sostengono il cranio, a detta del chirurgo Kashif Shaikh è estremamente rischioso per l’incolumità di chi è coinvolto. L’esperto ha fatto presente che arrivare in ospedale in tempo aumenta in maniera significativa le possibilità di sopravvivenza.
Tornando al caso di Brock, ricordiamo che il giovane è stato sottoposto a un vero e proprio intervento salvifico che ha visto l’installazione di viti e aste metalliche e il riallineamento delle ossa.