Covid-19, 1 contagiato su 5 ha anche disturbi di salute mentale
Il 9 novembre scorso sulla rivista medica The Lancet, è stato pubblicato uno studio che rivela altre nuove conseguenze a lungo termine del Covid-19. I risultati suggeriscono che i malati corrono un rischio maggiore di sviluppare disturbi di salute mentale, diagnosticati su un paziente su cinque entro tre mesi dall’infezione.
Nel dettaglio, come riportato su MaxiSciences.com, i ricercatori dell’Università di Oxford, Regno Unito, hanno studiato le cartelle cliniche di 69 milioni di statunitensi. Tra questi, più di 62mila avevano contratto il coronavirus. È stato scoperto che a circa il 20% dei pazienti è stata diagnosticata una condizione psichiatrica da stress post traumatico (ansia, depressione, insonnia, demenza) entro i 90 giorni dalla diagnosi di Covid-19.
La percentuale è stata doppia rispetto a chi non è stato infettato. Inoltre, le persone già affette da una malattia mentale avevano il 65% in più di probabilità di essere contagiate dal coronavirus.
Gli scienziati hanno però sottolineato i limiti dello studio. È possibile, infatti, che gli operatori sanitari siano stati più attenti alla salute mentale dei pazienti con il Covid-19 e ciò avrebbe portato a una valutazione più rapida del loro stato mentale, cheè spesso difficile da stabilire.
Gli studiosi hanno anche insistito sulla necessità di concentrarsi maggiormente sulle conseguenze non solo fisiche ma anche psicologiche del virus. La ricerca ha già dimostrato che il coronavirus può essere la causa di incubi, allucinazioni, invecchiamento del cervello o altri problemi cognitivi.
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