Cosa succede al ciclo con il vaccino anti Covid-19, la scoperta
Le donne vaccinate contro il Covid-19 hanno notato un leggero ritardo del ciclo mestruale di quasi un giorno rispetto a quelle non vaccinale. Questa la scoperta di uno studio finanziato dal Governo degli Stati Uniti e diffuso ieri, giovedì 6 gennaio 2022.
Tuttavia, il numero dei giorni di emorragia non ha subito alcuno impatto, secondo la ricerca condotta su 4mila donne e pubblicata su Obstetrics & Gynecology.
L’autrice principale dello studio, Alison Edelman dell’Oregon Health & Science University, ha spiegato all’AFP che gli effetti sono piccoli e dovrebbero essere temporanei: una scoperta che è “molto rassicurante” e valida per chi ha sperimentato dei cambiamenti. Questo studio può anche aiutare a contrastare la disinformazione anti-vaccino sull’argomento, dilagante sui social media.
Il lieve aumento della durata del ciclo mestruale non è clinicamente significativo. Qualsiasi cambiamento di meno di otto giorni è classificato come normale dalla Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia.
I cicli durano generalmente circa 28 giorni ma la durata precisa varia da una donna all’altra, così come durante una stessa vita. Può anche cambiare durante i periodi di stress.
Gli scienziati hanno analizzato i dati anonimi da un’APP di monitoraggio della fertilità, tra le donne di età compresa tra 18 e 45 anni che non hanno utilizzato la contraccezione ormonale.
Circa 2.400 partecipanti sono state vaccinate, la maggior parte con Pfizer (55%), seguita da Moderna (35%) e Johnson & Johnson (7%). Sono state incluse anche circa 1.500 donne non vaccinate.
Nel gruppo delle vaccinati, i dati sono stati raccolti nei tre cicli consecutivi prima della vaccinazione e negli altri tre dopo la vaccinazione. Nel gruppo delle non vaccinate, i dati sono stati raccolti per sei cicli consecutivi.
In media, la prima dose di vaccino è stata associata a un aumento della durata del ciclo di 0,64 giorni e la seconda dose a un aumento di 0,79 giorni.
La risposta del sistema immunitario al vaccino potrebbe essere il motivo alla base del cambiamento perché “sappiamo che il sistema immunitario e il sistema riproduttivo sono interconnessi”, ha dichiarato la dott.ssa Edelman.
Un sistema immunitario potenziato, infatti, potrebbe avere un impatto sull’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio – ovvero quella che Edelman chiama “l’autostrada di come il tuo cervello parla con le tue ovaie e con il tuo utero” o semplicemente “l’orologio biologico“.
In particolare, la produzione delle proteine infiammatorie chiamate citochine sembra interrompere il modo in cui questo asse regola i tempi dei cicli mestruali.
I cambiamenti sembrano più pronunciati quando la vaccinazione avviene all’inizio della fase follicolare, che comincia il primo giorno del periodo mestruale (sanguinamento) e termina quando parte l’ovulazione.
In effetti, un sottogruppo di persone che hanno ricevuto due cicli dei vaccini di Pfizer o di Moderna durante lo stesso ciclo, invece di due cicli diversi, ha visto un aumento medio della durata del ciclo di due giorni ma l’effetto è di nuovo temporaneo.