Cosa succede al nostro corpo quando c’è troppo caldo
Anche se la nostra temperatura interna è di 37 °C cominciamo ad avvertire caldo quando quella esterne supera i 25 °C. E per una buona ragione: il nostro corpo è una caldaia.
Mantenere le funzioni vitali e le attività fisiche e cerebrali richiedono reazioni chimiche che rilasciano molto calore. L’aria esterna, poiché è più fredda, normalmente ci consente di scaricare molta energia, proprio come il sistema di raffreddamento del motore di un’auto. Quando, però, l’aria è troppo calda, lo scambio di calore è meno buono e, pertanto, ci surriscaldiamo.
Come spiegato su LeFigaro.fr, due meccanismi vengono implementati per aumentare l’efficienza del raffreddamento del corpo. Il flusso sanguigno aumenta nella maggior parte dei vasi più in superficie e ciò rimuove il calore dall’interno del corpo verso la superficie. Allo stesso tempo, le ghiandole sudoripare secernono una miscela di acqua e minerali che scorre attraverso i pori della pelle: il sudore. Questo liquido evacua il calore della superficie, evaporando. Il nostro corpo, a tal proposito, può evacuare circa un litro all’ora in condizioni estreme.
Perdita di appetito
La perdita di acqua può causare la disidratazione associata a vari sintomi come mal di testa, nausea o anche a un degrado delle capacità fisiche o intellettuali. Il sudore evacua pure vitamine e minerali. Essenzialmente cloruro di sodio: ecco perché il sudore è salato. Questo calo di concentrazione minerale influenza rapidamente il metabolismo: ci sentiamo deboli, un po’ flaccidi. Questa sensazione di disagio può renderci irritabili.
Il nostro cervello utilizza anche molte risorse per mantenere la temperatura a un livello che non dovrebbe variare più una frazione di grado. Ciò rafforza la sensazione di stanchezza generale che è ulteriormente aggravata dai disturbi del sonno causati da un’ondata di calore. In effetti, il nostro cervello ha più difficoltà a regolare la temperatura quando dormiamo e ci svegiamo quando il caldo è tropppo.
Evitiamo inconsciamente anche le attività che consumano energia e ci riscaldano. Quindi, ne deriva una certa letargia e la perdita di appetito. La digestione, infatti, è un’attività che rilascia molto calore e il nostro cervello lo sa. Questo spiega anche perché siamo più interessati alla frutta e alla verdura, più facili da digerire rispetto alle proteine o ai lipidi.
Colpo di calore
La dilatazione dei vasi sanguigni periferici può portare al gonfiore delle estremità (mani e piedi). In casi estremi, una posizione prolungata può causare una diminuzione del volume ematico centrale (contenuto nella gabbia toracica) e portare a un’improvvisa perdita di coscienza: la sincope da calore.
Quando il corpo non si raffredda più, la sua temperatura aumenta pericolosamente: è il colpo di calore, solitamente associato all’ipertermia che supera i 40 °C, il vomito e l’interruzione della sudorazione. Questa condizione può portare velocemente a problemi ai reni e al fegato e a disturbi della circolazione sanguigna. In assenza di cure mediche immediate, il paziente può anche morire.