Cosa succede al corpo umano subito dopo la morte: tutte le fasi

Scopri cosa succede al corpo umano subito dopo la morte. Analizziamo i processi biologici e chimici che avvengono nelle prime ore e giorni.

La morte è un evento naturale e inevitabile che ha affascinato e spaventato l’umanità per millenni. Quando una persona muore, il suo corpo subisce una serie di cambiamenti fisici e chimici. Questi cambiamenti avvengono in diverse fasi e possono variare in base a molti fattori, come l’età, la salute e l’ambiente in cui il corpo si trova.

Il momento della morte

Quando una persona muore, il suo corpo smette di funzionare. Il cuore cessa di battere, la respirazione si ferma e il cervello smette di inviare segnali. Questo evento è noto come arresto cardiaco e segna l’inizio della morte clinica. Senza il flusso di sangue, le cellule del corpo iniziano a morire rapidamente a causa della mancanza di ossigeno.

Pallor mortis: la perdita di colore

Subito dopo la morte, il corpo perde il suo colorito naturale. Questo fenomeno, noto come pallor mortis, si verifica perché il sangue smette di circolare e si deposita nei vasi sanguigni più bassi a causa della gravità. La pelle appare pallida e cerulea entro 15-30 minuti dopo la morte.

Algor mortis: il raffreddamento del corpo

Uno dei cambiamenti più noti dopo la morte è il raffreddamento del corpo, chiamato algor mortis. Dopo la morte, il corpo non è più in grado di regolare la sua temperatura interna, quindi inizia a raffreddarsi per raggiungere la temperatura ambiente. Questo processo avviene a una velocità di circa 1-2 gradi Fahrenheit per ora, a seconda della temperatura dell’ambiente circostante.

Rigor mortis: la rigidità muscolare

Circa 2-6 ore dopo la morte, il corpo inizia a subire il rigor mortis, un processo che causa la rigidità dei muscoli. Questo avviene perché il metabolismo cellulare si interrompe e l’adenosina trifosfato (ATP), che è necessario per la contrazione e il rilassamento muscolare, si esaurisce. I muscoli si irrigidiscono e rimangono in questo stato per circa 24-48 ore, dopo di che iniziano a rilassarsi nuovamente.

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Livor mortis: la comparsa di macchie

Entro poche ore dalla morte, il sangue inizia a depositarsi nelle parti del corpo più basse, a causa della gravità, causando la formazione di macchie rosso-violacee sulla pelle. Questo fenomeno è noto come livor mortis o ipostasi. Le macchie diventano visibili entro 2-4 ore dalla morte e possono aiutare i medici legali a determinare il tempo del decesso.

Autolisi: la decomposizione cellulare

Dopo la morte, le cellule del corpo iniziano a digerire se stesse in un processo chiamato autolisi. Gli enzimi digestivi all’interno delle cellule vengono rilasciati, distruggendo le membrane cellulari e causando la decomposizione dei tessuti. Questo processo inizia pochi minuti dopo la morte e prosegue nelle ore e nei giorni successivi.

Putrefazione: la decomposizione batterica

La putrefazione è un processo di decomposizione che coinvolge batteri e altri microorganismi. Questi batteri, che erano presenti nel corpo durante la vita, iniziano a proliferare rapidamente dopo la morte, alimentandosi dei tessuti in decomposizione. La putrefazione causa la produzione di gas, che gonfiano il corpo e creano un odore caratteristico. Questo processo inizia generalmente entro 24-72 ore dalla morte.

Entomologia forense: l’arrivo degli insetti

Un aspetto interessante della decomposizione è l’arrivo degli insetti, che svolgono un ruolo cruciale nella decomposizione del corpo. Mosche e altri insetti depongono le loro uova nei tessuti in decomposizione, e le larve che ne emergono si nutrono dei tessuti morti. L’entomologia forense è la disciplina che studia questi insetti per determinare il tempo e le circostanze della morte.

Scheletrizzazione: l’ultima fase della decomposizione

La scheletrizzazione è la fase finale della decomposizione, durante la quale i tessuti molli del corpo sono completamente decomposti, lasciando solo le ossa. Questo processo può richiedere da alcune settimane a diversi anni, a seconda delle condizioni ambientali. Le ossa, essendo più resistenti, possono persistere per decenni o addirittura secoli.

Influenza delle condizioni ambientali

Le condizioni ambientali giocano un ruolo fondamentale nella velocità e nel modo in cui avviene la decomposizione. Temperature elevate accelerano la decomposizione, mentre il freddo la rallenta. Anche l’umidità, la presenza di insetti e la sepoltura influiscono sul processo. Per esempio, un corpo sepolto in una bara si decomporrà più lentamente rispetto a uno esposto all’aria aperta.

Decomposizione in acqua

La decomposizione di un corpo in acqua segue un percorso diverso rispetto a quella sulla terraferma. L’acqua può rallentare il processo di decomposizione a causa delle temperature generalmente più basse e della minore disponibilità di ossigeno. Tuttavia, l’acqua può anche favorire la crescita di alcuni batteri specifici e l’azione di animali acquatici, influenzando il processo complessivo.

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