Cosa si vede con la risonanza magnetica?
Leggi ora il nostro articolo e scopri cosa si vede quando si effettua la risonanza magnetica.
Quasi tutti, almeno una volta nella vita, si sono sentiti prescrivere dal medico la risonanza magnetica. Questo esame, estremamente diffuso, è una procedura diagnostica avente il fine di fornire immagini di diverse parti del corpo ricorrendo a campi magnetici.
Vista la sua popolarità, sono tantissime le domande che la riguardano. C’è chi si chiede, per esempio, cosa si vede di preciso con la risonanza magnetica. Seguici nelle prossime righe per scoprire qualcosa di più in merito. Come sempre, il nostro invito è quello di rivolgerti al medico curante in caso di dubbi sulla tua salute o su quella di un tuo caro.
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RM: quali patologie si diagnosticano?
La risonanza magnetica permette di vedere praticamente tutte le parti del corpo. Entrando nel vivo delle sue indicazioni, facciamo presente la possibilità di ricavare informazioni su numerose patologie. In questo novero è possibile includere, per esempio, la rilevazione di anomalie a livello del cervello.
Quando viene effettuata in corrispondenza del suddetto organo, permette, per esempio, di distinguere tra la sostanza grigia e quella bianca. Consente altresì di diagnosticare eventuali tumori, così come gli aneurismi.
Tramite la risonanza magnetica, inoltre, è possibile individuare noduli o altre formazioni al seno la cui presenza non è stata riscontrata tramite l’ecografia o la mammografia.
Proseguendo con il focus sulla risposta alla domanda “Cosa si vede con la risonanza magnetica?“, ricordiamo che, grazie a questo esame, è possibile individuare criticità a livello articolare. Non è un caso che la RM sia una delle procedure diagnostiche prese in considerazione dagli specialisti quando si parla del percorso che porta alla diagnosi di artrosi al ginocchio o all’anca.
La risonanza magnetica serve anche per studiare il cuore e per ricavare informazioni utili sulla sua funzionalità sia a livello del ventricolo destro, sia quando, invece, si parla del ventricolo sinistro.
Grazie a questo esame, inoltre, è possibile diagnosticare la presenza di alterazioni a livello del pericardio. La RM vien spesso chiamata in causa quando si tratta di analizzare la situazione del cuore a seguito di un infarto.
Si ricorre a questa procedura diagnostica anche per rilevare situazioni infiammatorie, ma anche casi di aritmia.
Doveroso è citare il caso dell’Angio-RM. Di cosa si tratta? Di una procedura non invasiva di diagnostica per immagini. Quando la si chiama in causa, è possibile aprire un capitolo in cui si parla di diverse tecniche. La sua esecuzione prevede l’iniezione di mezzo di contrasto paramagnetico, procedura che viene effettuata con lo scopo di visualizzare in maniera efficace le arterie e le vene.
In linea generale, l’esame in questione viene utilizzato nei casi in cui si ha la necessità di visualizzare la situazione di tessuti molli. Per amor di precisione, ricordiamo che si differenzia dalla TAC per il fatto di non impiegare radiazioni ionizzanti. Alla luce di ciò, è il gold standard in casi in cui si ha la necessità di ripetere frequentemente un’indagine diagnostica.
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