Cosa mangiare in caso di intestino pigro?
Il tuo intestino è pigro, hai iniziato ad avere anche dei problemi con l’evacuazione che è diventata irregolare e scarsa. C’è un modo per aiutarlo: cambiare la tua alimentazione.
Intestino pigro e cosa mangiare
Una condizione – quella dell’intestino pigro – data da una rallentata peristalsi (contrazione intestinale che favorisce l’assimilazione dei nutrienti contenuti nei cibi).
E questo ‘movimento’ è del tutto involontario, non puoi controllarlo; la sua ‘guida’ è il sistema nervoso.
Se il ‘sistema’ di contrazioni cambia, si modifica, avviene un rallentamento del transito intestinale che comporta una difficoltà nell’evacuazione: feci che possono indurirsi e restare nel tratto enterico per tempo.
E se ne soffri, saprai bene di cosa stiamo parlando. Di un malessere che può condizionare momenti di vita quotidiana.
Oltre a conoscere il processo fisiologico, è bene comprenderne i sintomi:
- gonfiore e dolore addominale;
- crampi addominali;
- meteorismo;
- sensazione di incompleto svuotamento;
- sensazione di nausea e di pienezza;
- alitosi al mattino.
Puoi davvero dire di soffrire d’intestino pigro se l’evacuazione è inferiore a 2-3 volte a settimana, se il volume delle feci è scarso, se durante l’evacuazione provi dolore e devi sforzarti eccessivamente.
Saranno degli accorgimenti alimentari a salvare il tuo intestino da questa condizione di malessere.
La regolarità dell’intestino – difatti – è dettata da una serie di circostanze che sono da te create quali una sana alimentazione (varia e ricca di vegetali), uno stile di vita attivo (di certo non sedentario).
Per ovviare a questi semplici consigli spesso si ricorre ai clisteri o ai lassativi: alla base di questo problema vi è un’alimentazione sbagliata e forse anche dello stress accumulato.
La prima regola? Bevi molta acqua, almeno 2 litri al giorno, eviterai la disidratazione anche delle feci e stimolerai la peristalsi.
Inoltre, prediligi i cibi ricchi di fibre (mais, mandorle, cereali, legumi, soia, avena), l’assunzione di fibre però deve essere graduale per consentire alla flora batterica intestinale l’adattamento e ridurre così la possibilità di insorgenza di sintomi come meteorismo, flatulenza e crampi addominali.
Ovviamente non possono mancare frutta e verdura (zucchine, spinaci, cavolfiore, bietole, etc.), tra la frutta le mele (soprattutto la mela cotogna che contiene una fibra particolare, la ‘pectina’), le pere, i kiwi, le prugne, le fragole, i fichi, i lamponi.
E come tralasciare le prugne secche? Che contengono, oltre alle fibre, anche un particolare tipo di zucchero dal potere lassativo, il sorbitolo.
In caso d’intestino pigro è molto indicato lo yogurt, un cibo che è una buona fonte di probiotici (i batteri ‘buoni’ che alimentano il benessere dell’intestino).