Coronavirus, Zaia: “13 contagiati in più in Veneto ma ci sono anche gli asintomatici”
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, su Facebook ha aggiornato la situazione dell’epidemia di Coronavirus: «Ci sono 13 contagiati più di ieri ma ricordo che per noi il contagiato è anche l’asintomatico, cioé il cittadino che non sviluppa la malattia però al test ha avuto il dato positivo».
«La signora di Treviso – ha aggiunto Zaia – non è morta ‘di’ Coronavirus ma ‘con’ il Coronavirus; è bene ricordarlo, aveva condizioni di salute cagionevole e pregiudicata. Alle famiglie diciamo che i cittadini non sono numeri, che c’è la massima attenzione però bisogna anche non diffondere il panico. Noi abbiamo l’attenzione non perché il virus abbia un’alta letalità, se vogliamo parlare scientificamente, però rischia di intercettare persone che hanno una salute già pregiudicata da altre patologie importanti, soprattutto di età importante, tant’è vero che le persone con pià difficoltà, che sono nelle terapie intensive, che sono nelle rianimazioni, sono persone over 70, con condizioni complicate».
Zaia ha poi voluto ringraziare «i medici di Medicina Generale stanno dando un contributo prezioso di disponibilità e professionalità nella gestione di questi difficili giorni del Coronavirus. Li ringrazio tutti, uno per uno».
«Con il grande lavoro di triage telefonico – ha aggiunto il governatore veneto – con la nuova organizzazione che si sono dati per evitare al massimo l’accesso dei pazienti agli studi garantendo comunque loro assistenza sanitaria, rapporto umano, ricettazione, visite a domicilio laddove possibile, gli mmg (medici di medicina generale, n.d.r.) stanno dando un contributo sostanziale a uno dei grandi obiettivi di questo momento, come quello di evitare l’intasamento dei Pronto Soccorso e il rischio di diffusione del virus nelle sale d’attesa dei loro studi».
«Il triage telefonico e la ricettazione elettronica, grazie alla quale non è più necessario recarsi dal medico per ritirare le prescrizioni, e chi è impossibilitato ad andare in farmacia di persona può mandare un parente o un conoscente a ritirare le medicine sono resi possibili da quella che, oggi più che mai, si è rivelata un’intuizione lungimirante: l’informatizzazione e la dematerializzazione della ricetta. Sono tre anni che, in collaborazione con i medici di medicina generale, abbiamo attivato questo servizio innovativo, utile comunque, ma oggi prezioso anche in un caso di vera emergenza come il Coronavirus», ha concluso Zaia.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, bambina di 17 giorni guarisce senza farmaci.