Coronavirus: perché è importante restare a casa?
Tra le direttive che sono state messe in primo piano con i decreti per il contenimento dell’emergenza Coronavirus c’è il fatto di restare a casa. Come mai è così importante? Nelle prossime righe, vediamo assieme la risposta a questa domanda.
Coronavirus: perché si chiede alla popolazione di stare a casa
Gli scienziati sono unanimi su un argomento: in assenza di un vaccino o di un trattamento efficace, il distanziamento sociale è l’unica alternativa per tenere sotto controllo il contagio della pandemia da nuovo Coronavirus.
Nonostante gli esperti abbiano sottolineato che il virus non viaggia da solo ma viene trasmesso dalle persone, non tutti sono preoccupati. Sono infatti tantissime le persone che pensano di essere invulnerabili per il fatto di essere giovani e in salute. Il motivo, in molti casi, è legato al fatto che la maggior parte dei soggetti colpiti dal virus non ha i sintomi.
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Una cosa su cui è opportuno soffermarsi riguarda il fatto che nessuno dovrebbe sentirsi invulnerabile. In secondo luogo, è bene ricordare che il nuovo Coronavirus ha due caratteristiche che non dovrebbero in alcun modo essere trascurate.
Di cosa stiamo parlando? Innanzitutto del fatto che un alto numero di vittime sono paucisintomatiche. In questi casi si ha a che fare con soggetti che possono contagiare gli altri. Alla luce di ciò, stare a casa solo se si verificano sintomi importanti non è sufficiente. Bisogna stare a casa a prescindere per prevenire il contagio e proteggere le persone più fragili.
Non dimentichiamo infatti che questo virus è estremamente contagioso. Il suo R0 è a dir poco alto e pari a circa 2/3. Per fare un paragone, l’influenza stagionale ha un R0 pari a 1,5.
Concludiamo ricordando che, stando a casa, si previene il rischio di saturare i servizi sanitari che, quando hanno a che fare con i casi più gravi, devono gestire soggetti bisognosi di terapia intensiva per diverse settimane.
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