Coronavirus: nuovi studi sulla presenza nell’aria
Sappiamo bene che il Coronavirus può essere trasmesso dalle goccioline respiratorie che espelliamo quando tossiamo o starnutiamo. Bastano anche le più piccole, caratterizzate da un millimetro di diametro.
Cosa si può dire in merito al rischio di trasmissione per via aerea? Nelle prossime righe, vediamo alcuni studi che possono aiutare a capire qualcosa di più su questo importantissimo aspetto.
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Il Coronavirus si può trasmettere per via aerea?
Secondo alcuni studi recenti la risposta è affermativa: il Coronavirus si può trasmettere per via aerea. Il SARS-CoV-2 “viaggerebbe” attraverso nuvole di goccioline microscopiche invisibili a occhio nudo.
Questo è il punto di vista del Professor Harvey Fineberg. L’esperto, Presidente del Comitato per le Malattie Infettive Emergenti e le Minacce per la Salute del XXI Secolo della National Academy of Science.
Nel corso di alcune dichiarazioni rilasciate alla CNN, ha fatto presente che, sebbene le attuali ricerche su SARS-CoV-2 siano limitate, alcuni degli studi disponibili in merito alla trasmissione aerea via respirazione sono molto solidi.
Fineberg ha citato in particolare due studi. Il primo è stato effettuato in Cina e ha messo in primo piano la presenza del virus nell’aria quando i medici e gli infermieri si tolgono le mascherine e quando il pavimento viene pulito.
Un altro, effettuato invece in Nebraska, ha dimostrato che l’RNA del SARS-CoV-2 permane sulle superfici a diversi metri dai pazienti infetti. Ciò dimostra che il Coronavirus è in grado di spostarsi nell’aria.
Attenzione, però: la presenza del suo RNA, ossia l’acido nucleico che costituisce il materiale genetico del virus, non dimostra il fatto che il virus sia in grado di infettare in tali condizioni. Non è impossibile, ma per ora nessuno studio scientifico lo ha dimostrato.Tuttavia, i risultati di questo studio consentono di focalizzarsi sui principi precauzionali che mettono in primo piano l’obbligo di utilizzo della mascherina.
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