Coronavirus, l’idrossiclorochina non fa bene ai pazienti con il Covid-19
Fin dall’inizio della pandemia gli entusiasmi per l’utilizzo della clorochina e dell’idrossiclorochina erano molto evidenti. I costi dei farmaci potevano essere così ridotti: si trattava di una possibile opzione terapeutica priva di molte validazioni a sostegno.
L’uso a scopo preventivo era stato sostenuto anche da Trump, pubblicizzandone l’utilizzo.
Molte ricerche scientifiche oggi ne smentiscono la validità nella circostanza Covid-19: le prove sono chiare, i benefici inesistenti per i pazienti che hanno contratto il nuovo Coronavirus.
Idrossiclorochina, le ricerche smentiscono
L’idrossiclorochina è stata utilizzata per molto tempo per il trattamento della malaria e alcune condizioni autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico e l’artrite reumatoide.
La domanda che molti medici si erano posti all’inizio della pandemia è se questa potesse essere usata nel trattamento del Covid-19.
Uno studio cinese aveva innalzato e consigliato il suo utilizzo. Una pecca: lo studio non aveva testato direttamente la sostanza nei pazienti Covid-19 piuttosto nelle cellule in laboratorio.
Anche la Francia si era resa partecipe a questa possibile idea conducendo piccoli studi e pubblicando i risultati su una rivista che ha poi ha affermato non rientrare negli standard previsti.
Nel mese successivo è stata la volta di Trump, capolinea di una mirata campagna pubblicitaria a sostegno dell’idrossiclorochina sui pazienti Covid-19: “è un punto di svolta”.
La Food and Drug Administration (FDA) ha autorizzato l’idrossiclorochina per l’uso di emergenza tra i pazienti con Covid-19 ospedalizzati, nonché per quelli in sperimentazione clinica.
Falsi entusiasmi.
Ad aprile un ribaltamento di pensiero, i medici iniziano ad ipotizzare che questo farmaco non abbia effetto sui pazienti che hanno contratto il nuovo Coronavirus.
Un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha reclutato un ampio gruppo di controllo da comparare ai 1.561 pazienti Covid-19 sottoposti al trattamento con l’idrossiclorochina: entro un mese ¼ dei pazienti di ciascun gruppo è morto.
Un numero leggermente superiore di morti nei pazienti del gruppo SARS-CoV-2 esaminato.
Questi dati si potevano definire statisticamente significativi? La risposta è no, c’era la possibilità che a manifestarsi fosse stato il ‘caso’.
In seguito diversi studi hanno affermato l’inefficacia dell’idrossiclorochina in questa condizione specifica.
L’FDA ha ritirato l’autorizzazione al suo uso in emergenza, il National Institute of Health e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno deciso d’interrompere gli studi sull’idrossiclorochina relativi al Covid-19.
“L’evidenza scientifica è chiara”, ha detto il dottor Caleb Alexander, professore di epidemiologia e medicina presso la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. “Non ci sono prove convincenti della sua efficacia nel trattamento del Covid-19”.