Coronavirus: la variante attuale più infettiva della precedente
La variante D614G del Coronavirus ha una probabilità da tre a sei volte maggiore della precedente di infettare le cellule del corpo umano. Ad approfondire questo aspetto ci ha pensato uno studio pubblicato lo scorso 2 luglio sulle pagine della rivista scientifica Cell.
Il punto di vista di Fauci
In merito si è espresso anche Anthony Fauci, direttore dell’Institute of Infectious Diseases degli Stati Uniti d’America. Il principale consulente di Trump per l’emergenza Covid-19 ha specificato che, oggi come oggi, non si sa se la salute delle persone sia messa maggiormente a repentaglio da questa variante del virus.
Di certo c’è che, come sottolineato da Fauci alla redazione della rivista JAMA, sembra che il virus si replichi meglio e possa essere maggiormente trasmissibile. Oggi come oggi, però, siamo ancora in una fase in cui l’affermazione appena citata necessita di essere confermata.
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I dettagli dello studio
Torniamo un attimo allo studio sopra menzionato, che è stato condotto da alcuni ricercatori di realtà accademiche come la Sheffield University, la Duke University e il Los Alamos National Laboratory. Gli esperti in questione hanno analizzato i dati di 999 pazienti britannici ricoverati in ospedale con diagnosi di Covid-19.
Con questi dati in mano, hanno avuto modo di osservare che quelli affetti dalla nuova variante del Coronavirus presentavano particelle con una carica virale maggiore. Interessante è specificare che questa peculiarità non ha reso la loro patologia più grave.
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