Coronavirus e 5G, il virologo Burioni contro l’ipotesi di uno scrittore belga
«Non è possibile che una persona che diffonde irresponsabilmente bugie pericolose senza alcuna base scientifica sia un consulente del governo».
Così su Twitter il virologo Roberto Burioni a proposito di un’affermazione di Gunter Pauli, lo scrittore belga ideatore della cosiddetta economia blu, che ha accostato la diffusione del coronavirus all’adozione della tecnologia 5G.
«La scienza – ha scritto Pauli – deve dimostrare e spiegare i rapporti di causa ed effetto. Tuttavia prima osserva le correlazioni, fenomeni che sono apparentemente associati. Applichiamo la logica. Quale è stata la prima città del mondo coperta dal 5G? Wuhan! Qual è la prima regione europea 5G? Il nord Italia!».
L’Ansa ricorda che qualche giorno c’era stata un’altra polemica a distanza tra Burioni e Pauli perché, secondo il belga, il coronavirus si sconfigge rafforzando il sistema immunitario con acqua e cibo sano.
Sempre Burioni oggi, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato che «solo grazie ai tamponi possiamo capire chi è davvero guarito» perché il tampone spiega che «è molto affidabile e preciso. Però ormai non ha molto significato in chi ha sintomi respiratorie per chi ha una polmonite che si può facilmente vedere con una lastra ai polmoni. Il tampone è indicato per capire chi è davvero guarito. Per parlare di guarigione occorre che due tamponi, eseguiti a distanza di uno o due giorni, risultino negativi».
Burioni, però, ha ricordato la presenza di un altro test: la ricerca di anticorpi anti-coronavirus nel sangue. «Permette di valutare quante persone sono venute, davvero, in contatto con il virus e si sono difese anche senza sintomi».
Infine, c’è l’idea di sviluppare test rapidi per la diagnosi di infezione: «Tutti questi test – ha affermato il virologo – utili per identificare i potenziali diffusori del virus devono poi essere confrontati con i dati che ci arrivano dalla tecnologia digitale».
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