A Como si muore di inquinamento. Lo dice uno studio
Lo smog uccide.
L’ennesima conferma viene da uno studio, pubblicato sull’International Journal of Cardiology, di un gruppo di medici dell’ospedale Sant’Anna e dell’ospedale Valduce, che ha messo in evidenza una relazione diretta tra aria inquinata e incidenza delle malattie cardiovascolari nella città di Como, in Lombardia.
Lo studio, che ha osservato 4110 pazienti colpiti da infarto e ictus, ospedalizzati nei nosocomi cittadini tra il gennaio 2005 e il dicembre 2014, è un passo importante nell’identificazione delle cause delle patologie cardiovascolari di cui soffrono, ogni anno, centinaia di comaschi.
La conseguenza della crescita dello smog nelle nostre città è un aumento progressivo dei costi sociali, specie nell’ambito sanitario, a causa dell’accrescimento delle malattie croniche e delle morti premature, a cui si aggiunge – come ha sottolineato Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti‘ – “il costo di migliaia di ricoveri ospedalieri che indebolisce il sistema sanitario italiano“.
“Il problema – ha aggiunto D’Agata – è che ancora la coscienza sociale appare, purtroppo, troppo assopita e la spinta delle istituzioni da quelle periferiche sino a quelle centrali per un decisivo abbattimento di tutti i tipi di emissioni nocive è troppo poco incisiva“.