Chikungunya, caso anche nelle Marche. OMS: “Non si escludono nuovi focolai”
“C’è il rischio di una ulteriore trasmissione perché la zanzara Aedes albopictus (la cosiddetta zanzara tigre) è ormai stanziale nel bacino del Mediterraneo. Il vettore ha dimostrato in passato la capacità di sostenere focolai di Chikungunya. L’area dove si sono verificati i casi è densamente popolata e molto turistica, soprattutto nei mesi estivi“, lo si legge in un documento pubblicato nella sezione Risposta alle emergenze del sito dell’Oms.
Intanto un uomo di 65 anni di Castelplanio (Ancona), nelle Marche ha contratto la malattia dopo aver soggiornato per tre settimane in una città del Lazio dove si erano registrati altri casi. Poco dopo il rientro a Castelplanio è stato ricoverato presso l’Ospedale di Fabriano con febbre molto alta e forti dolori muscolari ed articolari.
Il paziente, guarito, è stato già dimesso. Il caso è probabilmente correlato con l’epidemia in corso nel Lazio.
I focolai di Chikungunya in corso in Italia sono sotto osservazione anche da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che consiglia a chi si reca nelle zone colpite di proteggersi dalle zanzare e non esclude ulteriori casi nei prossimi giorni.
“La malattia si verifica di solito in Africa, Asia e Americhe, oltre che nel subcontinente indiano“, aggiunge l’OMS. Nel 2007 la trasmissione è stata documentata per la prima volta in Europa, in Emilia Romagna, con 217 casi accertati. Al momento c’è un altro focolaio autoctono nel dipartimento di Var, in Francia.
La Chikungunya provoca febbre alta, eruzioni cutanee, mal di testa, dolori muscolari e articolari, anche se di solito non è fatale, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’, che però alla luce di alcuni casi letali documentati anche recentemente, specie tra i soggetti più deboli come i bambini e gli anziani che hanno riportato complicazioni, spesso a causa di cure tardive ed errate, sottolinea come sia necessaria una buona prevenzione contro le punture delle zanzare prima di recarsi nei luoghi più infestati dal tipo menzionato, che tuttavia si stanno diffondendo in molte aree temperate del pianeta tra cui l’area del Mediterraneo. Per chi viaggia in Italia, è bene evitare il contatto con le zanzare usando un abbigliamento corretto e i repellenti.