Chi cammina più velocemente vive di più di chi passeggia lentamente / lo studio
Chi cammina veloce può avere una vita più lunga di chi lo fa in maniera lenta. Lo dice uno studio.
I ricercatori della Leicester University hanno analizzato i dati di 474.919 persone con un’età media di 52 anni presenti nella Biobanca britannica tra il 2006 e il 2016.
Nel dettaglio, è stato scoperto che le donne con la tendenza a camminare velocemente hanno un’aspettativa di vita di 86,7 – 87,8 anni e gli uomini che hanno tenuto lo stesso passo di 85,2 – 86,8.
Più cupe, come si legge sul Daily Mail, le aspettative di vita dei pedoni lenti: 72,4 anni per le donne e 64,8 per gli uomini.
Secondo lo studio, pubblicato la scorsa settimana sulla rivista Mayo Clinic Proceedings, tali conclusioni sono valide anche nel caso dei camminatori veloci in sovrappeso.
Ciò non significa che i camminatori veloci vivano più a lungo – il rapporto dimostra soltanto una correlazione, non una causa-effetto – ma gli esperti sostengono che la velocità possa essere un modo per i medici per giudicare la salute generale dei loro pazienti (insieme ad altre analisi).
Non si tratta del primo studio che sostiene che la velocità della camminata sia un fattore per rafforzare la salute.
Nel 2011, il Journal of the American Medical Association (JAMA) pubblicò uno studio della professoressa di medicina geriatrica Stephanie Studenski, dell’Università di Pittsburgh, che arrivò alla stessa conclusione: la velocità della camminata è un fattore che condiziona l’aspettativa di vita.
Nel 2013, i ricercatori statunitensi scoprirono che camminare a piedi è associato a un minor rischio di malattie cardiache e una maggiore aspettativa di vita.
Infine, nel 2018, uno studio dell’Università di Sydney ha rilevato che il ritmo della camminata fino ad arrivare una “velocità media” potrebbe ridurre il rischio di morte prematura di un quinto.
Il nuovo studio aggiunge peso a quelli precedenti: gli esperti ora sono abbastanza sicuri nell’esortare i medici a prescrivere una camminata più veloce ai propri pazienti.