Cheratoplastica: cos’è e quando è necessaria

La cornea è una membrana trasparente e convessa che copre la parte anteriore dell'occhio, davanti alla pupilla e all'iride.

Il trapianto di cornea, noto anche come cheratoplastica, è un intervento chirurgico che consiste nella sostituzione totale o parziale della cornea malata o danneggiata con una cornea sana proveniente da un donatore.

Caratteristiche e funzioni della cornea

La cornea è una membrana trasparente e convessa che copre la parte anteriore dell’occhio, davanti alla pupilla e all’iride. Ha uno spessore di circa 0,5 mm ed è composta da cinque strati sovrapposti: epitelio, membrana di Bowman, stroma corneale, membrana di Descemet ed endotelio.

La cornea svolge diverse funzioni fondamentali

Lente principale dell’occhio: rappresenta la componente più importante del potere oculare totale, con circa 43 diottrie. La sua curvatura asferica permette di far convergere i raggi luminosi verso la fovea sulla retina.

Protezione: funge da barriera protettiva contro polvere, detriti, batteri e altri patogeni, proteggendo le strutture interne dell’occhio.

Filtro e direzione della luce: filtra i raggi luminosi e li dirige verso le strutture interne dell’occhio, contribuendo alla messa a fuoco delle immagini.

Trasparenza: la sua struttura particolare, priva di vasi sanguigni e mantenuta in uno stato di parziale disidratazione dall’endotelio, le conferisce la trasparenza necessaria per il passaggio ottimale della luce.

La cornea viene mantenuta umida da una pellicola lacrimale che aderisce alla sua superficie ed è protetta dalle palpebre. La sua integrità e trasparenza sono cruciali per una visione nitida, e qualsiasi alterazione può compromettere in modo significativo la qualità visiva.

Quando è necessario il trapianto di cornea

Il trapianto di cornea viene indicato in caso di:

Opacità corneali (congenite o acquisite).

Cheratocono (deformazione della cornea).

Edema corneale.

Cicatrici post-infettive.

Distrofie o degenerazioni corneali.

Alterazioni post-chirurgiche (ad esempio dopo interventi di cataratta).

Come viene eseguito: le tecniche

Esistono diverse tecniche chirurgiche, che variano in base alla parte della cornea danneggiata.

Cheratoplastica perforante (PK): sostituzione completa della cornea in tutti i suoi strati. È indicata per patologie avanzate che coinvolgono l’intera cornea.

Cheratoplastica lamellare anteriore (DALK): sostituzione degli strati esterni della cornea, conservando quelli interni sani. Utilizzata per patologie come il cheratocono.

Cheratoplastica lamellare posteriore (DSAEK e DMEK): sostituzione degli strati interni della cornea. La tecnica DMEK, più recente, garantisce un recupero visivo più rapido e minori complicanze.

Procedura chirurgica

L’intervento dura tra i 30 e i 90 minuti e viene eseguito in anestesia locale o generale.

Si utilizza un microscopio operatorio per rimuovere la parte malata della cornea e sostituirla con quella del donatore.

La nuova cornea viene fissata con punti di sutura o tecniche avanzate come l’uso di bolle d’aria per gli strati posteriori.

Post-operazione

Il recupero dipende dalla tecnica utilizzata. Il trapianto lamellare posteriore offre un recupero visivo più rapido.

Il trapianto perforante richiede più tempo per guarire e può causare astigmatismi irregolari.

Controlli regolari sono fondamentali per monitorare eventuali complicanze come rigetto o scompenso corneale.

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I rischi

Il trapianto di cornea, sebbene sia una procedura con alte probabilità di successo, comporta alcuni rischi che è importante considerare.

Rigetto

Il rigetto è uno dei rischi più significativi dopo un trapianto di cornea. Può verificarsi in qualsiasi momento, ma il rischio è maggiore subito dopo l’intervento e diminuisce con il tempo. I sintomi del rigetto possono includere arrossamento dell’occhio, fotofobia e offuscamento della vista.

Infezioni

Le infezioni rappresentano un rischio serio, sia durante che dopo l’intervento. Possono interessare l’interno dell’occhio o solo il lembo trapiantato e, nei casi più gravi, possono portare alla perdita funzionale dell’occhio.

Complicanze intraoperatorie

Durante l’intervento, soprattutto nel caso di trapianto perforante, possono verificarsi complicanze gravi come emorragie o aumento della pressione intraoculare. In casi estremi, queste complicanze possono portare allo svuotamento del bulbo oculare e alla perdita della vista.

Altri rischi

Opacizzazione del lembo trapiantato, che può richiedere un nuovo intervento.

Sviluppo di glaucoma.

Astigmatismo elevato.

Cataratta (opacità del cristallino naturale).

Distacco di retina.

Infiammazione cronica dell’occhio (uveite).

Considerazioni aggiuntive

Il rischio di rigetto varia a seconda della tecnica di trapianto utilizzata.

La DMEK (Descemet Membrane Endothelial Keratoplasty) ha i tassi di rigetto più bassi, mentre la cheratoplastica perforante registra i tassi più elevati.

È fondamentale seguire scrupolosamente la terapia prescritta e le indicazioni post-operatorie per ridurre il rischio di complicanze. Inoltre, i pazienti devono essere consapevoli che il recupero visivo può richiedere tempo e che potrebbero essere necessari ulteriori interventi correttivi per ottimizzare la visione.

Tempi di recupero

Il tempo di recupero dopo un trapianto di cornea varia in base al tipo di procedura eseguita e alle condizioni individuali del paziente. In generale, possiamo distinguere:

Trapianti lamellari posteriori

Per interventi come DMEK o DSEK, utilizzati ad esempio per la cornea guttata o distrofia di Fuchs, il recupero è relativamente veloce: la guarigione avviene in pochi giorni o settimane. Dopo circa tre mesi dall’intervento, il paziente ha solitamente un recupero visivo completo

Trapianti lamellari anteriori

Per procedure come quelle utilizzate per il cheratocono, il recupero è più graduale: il miglioramento della vista è progressivo; i punti di sutura vengono rimossi dopo circa un anno.

Trapianti a spessore totale

Questi richiedono tempi di recupero più lunghi: la guarigione completa può richiedere fino a un anno; le suture vengono rimosse dopo circa due anni.

Fasi del recupero

Prima settimana: Inizia la guarigione iniziale, con possibili fastidi e visione offuscata

1-3 mesi: la visione migliora gradualmente, ma può fluttuare

6-12 mesi: si raggiunge la guarigione completa per i trapianti a spessore totale

È importante notare che il miglioramento visivo non è immediato e avviene lentamente nell’arco di diverse settimane. La maggior parte dei pazienti può riprendere attività leggere in poche settimane, ma è fondamentale seguire le indicazioni del chirurgo per ottenere un risultato positivo.

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