Caso di malaria a Verona, arrivano i chiarimenti dalla Regione Veneto

La Regione Veneto ha chiarito che il caso di malaria registrato a Verona è stato classificato come importato.

Non è un caso di malaria autoctona ma importata quello registrato presso l’ospedale di Verona. Il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Ulss 9 Scaligera ha concluso le indagini epidemiologiche, rilevando che il paziente aveva viaggiato recentemente in una zona endemica per malaria. «Sono emersi elementi determinanti per escludere la possibilità che si tratti di un caso autoctono», ha comunicato la Regione Veneto. Dopo verifiche con gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, è stato individuato un recente viaggio in area endemica, non inizialmente dichiarato.

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Indagine epidemiologica e sorveglianza regionale

La Regione Veneto ha precisato che l’indagine è stata condotta in stretta collaborazione con la Direzione Prevenzione e l’Istituto Superiore di Sanità. Grazie al sistema di sorveglianza regionale, tutte le azioni di verifica e gli interventi sono stati predisposti rapidamente, per evitare possibili contagi locali.

Monitoraggio costante dei vettori locali

L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie monitora regolarmente la presenza della zanzara Anopheles, vettore della malaria, tramite trappole distribuite nel territorio regionale. Questo sistema di sorveglianza vettoriale, già utilizzato per il controllo delle arbovirosi, ha permesso di identificare numerosi casi di malattie infettive di importazione, riducendo il rischio di trasmissione autoctona.

Cambiamenti climatici e sorveglianza sanitaria

In merito ai potenziali rischi legati ai cambiamenti climatici, l’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha dichiarato all’Adnkronos Salute: «I cambiamenti climatici potrebbero far tornare alcuni vettori della malaria o di altre malattie tropicali che oggi non abbiamo più in Italia. Dobbiamo esserne consapevoli». Ciccozzi ha ricordato che la zanzara Anopheles, vettore principale della malaria, non è presente in Italia dagli anni ’70, ma eventuali casi sospetti richiedono un attento monitoraggio.

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