Candida da stress, cosa è meglio sapere
Scopri ora tutto quello che c'è da sapere sulla candida da stress e sulla correlazione tra le due condizioni.
La candida da stress è una condizione molto più diffusa di quanto si possa pensare. Nelle prossime righe, vediamo assieme qualcosa di più in merito alla correlazione tra il sopra citato fungo e una situazione psicofisica considerata tra i mali del XXI secolo.
Dal momento che i nostri non sono contenuti medici, ti invitiamo, nel caso in cui dovessi avere di dubbi in merito alle tue condizioni di salute, a contattare in maniera tempestiva il curante di fiducia.
Cosa è la candida?
Prima di soffermarsi sulla correlazione tra candida e stress, vediamo di cosa si parla quando si chiama in causa la prima condizione. Dicesi candida un’infezione causata dal fungo Candida albicans, presente a livello delle mucose genitali sia dell’uomo, sia della donna.
Presente anche nel cavo orale – dove causa un quadro infettivo noto scientificamente come mughetto – la candida, almeno nelle donne in età fertile, ha riguardato almeno una volta nella vita 2/3 delle persone. Normalmente presente nell’organismo umano, nel momento in cui prolifera può provocare dei sintomi estremamente fastidiosi da gestire, a partire dal prurito. Dopo questa doverosa premessa, entriamo nel vivo della correlazione tra candida e condizione di stress.
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Candida e stress: c’è correlazione?
Sì, c’è una correlazione tra candida e stress. Negli ultimi anni, diverse ricerche hanno portato alla luce il fatto che, in media, le donne con candidosi vaginali sono spesso in situazioni estremamente difficili per quanto riguarda lo stress, soprattutto a livello mentale. Questo, come la scienza ha sottolineato più volte, può portare a un abbassamento delle difese immunitarie.
Tra i tanti contributi scientifici che è importante citare chiamiamo in causa questo studio del 2005, condotto da un team attivo presso il Karolinska Institutet di Stoccolma. Gli esperti sono partiti con l’obiettivo di individuare una correlazione tra candida vulvovaginale ricorrente e stress cronico. In merito a quest’ultima condizione, ricordiamo che colpisce l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
Per il lavoro scientifico, hanno convocato un campione di 70 donne (35 tendenti a soffrire di candida vulvovaginale ricorrente e 35 sane). Per monitorare i livelli di stress, hanno raccolto campioni di saliva monitorando i livelli di cortisolo (ormone che può provocare anche un forte aumento del grasso addominale).
Al follow up, il livello di cortisolo salivare mattutino è risultato significativamente più basso nel gruppo sperimentale (ossia quello formato dalle donne tendenti a soffrire spesso di candidosi vulvovaginale). Nello specifico, gli studiosi hanno individuato livelli di cortisolo più bassi nei 45 minuti successivi al risveglio.
Inoltre, nel gruppo sperimentale è stato possibile apprezzare una quantità maggiore di pazienti con storia clinica caratterizzata da diagnosi di condilomi, vaginosi batterica ed herpes genitale.
Gli studiosi hanno quindi concluso che, essendo il livello di cortisolo salivare basso segno di stress cronico, la maggior incidenza di candidosi vulvovaginale nelle donne con questi valori può essere segno di un quadro compromesso dal punto di vista immunologico.
Ciò vuol dire che il benessere mentale incide, dati scientifici alla mano, su numerosi aspetti legati alla salute fisica.
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