Cancro alla cervice e prevenzione, siamo ancora indietro: quando fare lo screening?
Lo screening regolare del cancro cervicale è raccomandato alle donne di età compresa tra 25 e 65 anni.
La ricerca scientifica contro il cancro non si ferma mai per dare speranza e possibilità di guarigione e sopravvivenza a milioni di persone nel mondo.
Un tipo di cancro particolarmente aggressivo è quello alla cervice, che tuttavia è prevenibile attraverso la vaccinazione e lo screening. Eppure, siamo ancora indietro. Cerchiamo di capire perché.
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Una sfida per la salute pubblica
All’argomento ha dedicato un dettagliato articolo Doctissimo, esaminando la situazione in Francia, dove il cancro cervicale colpisce ancora 3.100 donne all’anno. Nonostante i progressi nella prevenzione, le disparità regionali e socioeconomiche sono ancora un ostacolo rilevante nella lotta contro questa malattia. Ancora in Francia, i decessi sono più di 1.100 all’anno.
La cervice
Intanto è bene chiarire che la cervice uterina (o collo uterino) è la parte inferiore dell’utero, un organo cavo, a forma di pera, localizzato nella pelvi femminile, tra la vescica (anteriormente) ed il retto (posteriormente).
Il papillomavirus umano e la vaccinazione
La prevenzione si basa sulla vaccinazione e su screening regolari.
Il papillomavirus umano (HPV) è un’infezione virale molto comune che si trasmette principalmente attraverso i rapporti sessuali. Alcuni ceppi di HPV, in particolare il tipo 16 e il tipo 18, sono responsabili della maggior parte dei casi di cancro alla cervice uterina, una delle principali cause di morte per cancro nelle donne a livello globale.
Il vaccino contro l’HPV rappresenta uno strumento fondamentale nella prevenzione di questa forma di tumore. Studi scientifici hanno dimostrato che la vaccinazione riduce significativamente il rischio di infezione da HPV e, di conseguenza, la probabilità di sviluppare lesioni precancerose e tumori della cervice uterina.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e molte autorità sanitarie nazionali raccomandano la vaccinazione contro l’HPV per ragazze e ragazzi in età preadolescenziale, preferibilmente prima dell’inizio dell’attività sessuale. La vaccinazione nei maschi è altrettanto importante, poiché aiuta a ridurre la circolazione del virus e previene altre malattie associate all’HPV, come i tumori anogenitali e le verruche genitali.
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Lo screening regolare
Oltre alla vaccinazione, lo screening regolare tramite il Pap test e il test HPV rimane essenziale per la diagnosi precoce delle alterazioni cellulari che potrebbero evolvere in cancro.
Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della vaccinazione e dei controlli ginecologici è cruciale per ridurre l’incidenza del cancro alla cervice e salvare vite umane. Grazie ai progressi della medicina preventiva, il vaccino contro l’HPV rappresenta un’opportunità concreta per proteggere la salute delle future generazioni.
La sensibilizzazione soprattutto tra i giovani
In Francia le disparità nella prevenzione insistono soprattutto nel Sud del Paese e nei territori d’oltremare. Per aumentare la sensibilizzazione in merito alla prevenzione, sono in corso campagne di sensibilizzazione e l’integrazione del vaccino nel calendario scolastico per migliorare la copertura vaccinale e ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure.
Dati incoraggianti
Nel 2023, la copertura vaccinale contro l’HPV ha raggiunto il 54,6% per almeno una dose tra le ragazze di 15 anni, con un aumento di 6,8 punti rispetto al 2022. Per le ragazze di 16 anni, il 44,7% ha ricevuto le due dosi raccomandate, con un aumento di 3,2 punti rispetto all’anno precedente.
I dati sono incoraggianti ma c’è ancora molto da fare: le regioni meridionali della Francia e i dipartimenti e le regioni d’oltremare presentano tassi di vaccinazione notevolmente inferiori alla media nazionale. Queste disuguaglianze possono essere spiegate da diversi fattori socioeconomici, culturali e di accesso alle cure.
Quando fare lo screening
Lo screening regolare del cancro cervicale è raccomandato alle donne di età compresa tra 25 e 65 anni. Tra il 2020 e il 2022 il tasso di copertura triennale ha raggiunto il 59,5%, in aumento rispetto ai periodi precedenti.
Tuttavia, questa cifra resta al di sotto degli obiettivi stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un tasso di screening del 70% per le donne tra i 35 e i 45 anni. Sono quindi necessari ulteriori sforzi per sensibilizzare le donne sull’importanza dello screening e migliorare l’accesso ai servizi sanitari, in particolare nelle aree più svantaggiate.
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