Cancro al seno, scoperti i geni che possono predire il rischio di metastasi
Altro importante passo in avanti nella lotta al cancro al seno, soprattutto per quanto concerne l’aspetto della personalizzazione delle terapie.
È stato, infatti, identificato un insieme di geni capace di predire il rischio individuale di metastasi.
La ricerca è stata pubblicata ieri – mercoledì 6 marzo – sulla rivista EBiomedicine ed è stata condotta dall’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dall’Università di Milano.
Nel dettaglio, è stata scoperta una nuova firma molecolare costituita da geni molto espresi in alcuni tumori mammari e in grado di predire il rischio di metastasi a distanza.
Lo studio, guidato da Pier Paolo Di Fiore e Salvatore Pece, potrebbe consentire di eseguire trattamenti personalizzati, adeguando così le terapie mediche e chirurgiche in base al rischio effettivo della singola paziente di sviluppare metastasi nel tempo.
Al momento si stanno conducendo studi di validazione dell’efficacia clinica della firma molecolare, utilizzando pazienti coinvolte in studi clinici internazionali.
I ricercatori hanno spiegato che si tratta di un passaggio indispensabile affinché si possa introdurre nei prossimi anni questa medotica nella pratica clinica.
“Non intendiamo fermarci al valore predittivo prognostico della nostra firma – ha spiegato Di Fiore – Il passo successivo, più importante, sarà studiare nuovi farmaci, in grado di agire sui prodotti di uno o più dei geni che costituiscono la nostra firma staminale molecolare. L’obiettivo è attaccare le cellule staminali tumorali proprio nel loro potenziale lesivo di sviluppare metastasi, nella prospettiva di nuove terapie molecolari per eradicare la malattia tumorale. Risulta ormai sempre più evidente che le cellule staminali del cancro sono uno snodo vitale per le vie di lotta al tumore del seno“.
Lo studio ha analizzato più di 2.000 pazienti con tumore del senoo, seguite per 15 anni nel corso clinico all’IEO.