Cancro al colon, scoperta una nuova causa dello sviluppo del tumore
Un nuovo studio sul cancro al colon è stato pubblicato il 1° settembre scorso sul Journal of National Cancer Institute.
Secondo il lavoro svolto da un team di ricercatori dell’Università di Umeå, in Svezia, l’assunzione di troppi antibiotici è all’origine di un aumento del rischio di sviluppare il cancro al colon nei successivi cinque-dieci anni. Il motivo? L’impatto di questi farmaci, spesso consumati in quantità eccessive, sul microbioma intestinale.
Per raggiungere queste conclusioni, gli autori dello studio hanno esaminato i dati di 40.000 pazienti presenti nel registro svedese dei tumori colon-rettali diagnosticati tra il 2010 e il 2016. Questi dati hanno permesso al team di monitorare l’assunzione di antibiotici di questi pazienti oncologici tra il 2005 e il 2016. I ricercatori hanno anche confrontato questi dati con quelli di 200mila persone senza cancro della popolazione svedese.
Di conseguenza, lo studio indica che le persone che hanno assunto antibiotici per più di sei mesi hanno un rischio maggiore del 17% di sviluppare il cancro al colon entro cinque-dieci anni. E la scoperta sembra valere anche per antibiotici più brevi, ma a un livello inferiore.
Risultati che confermano quelli di un altro studio simile, pubblicato nel 2019 dai ricercatori britannici, e che è giunto alle stesse conclusioni. Tuttavia, è importante notare che questi studi identificano solo una correlazione tra l’assunzione di antibiotici e lo sviluppo del cancro e non mostrano che i farmaci causino direttamente la malattia.
I ricercatori erano, quindi, interessati all’importanza del ruolo degli antibiotici nel rischio aumenato di cancro. Per fare questo, hanno studiato gli effetti di un farmaco battericida non antibiotico usato contro le infezioni delle vie urinarie che non influenza il microbioma. Risultato: nessuna differenza nella frequenza del cancro al colon in coloro che hanno assunto questo farmaco.
Secondo i ricercatori si tratta, quindi, piuttosto di un disturbo del microbiota intestinale che lascerebbe la “porta aperta” ai batteri ostili come Escherichia-Coli o Klebsiella pneumoniae, normalmente soppiantati da altri microbi, che potrebbero così svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo del cancro futuro. Ma anche in questo lo studio mostra dei limiti, non tenendo conto di altri fattori che possono rivelarsi determinanti, come le abitudini di consumo (cibo, alcol, ecc.) o il fumo.
“La terapia antibiotica è necessaria e salva vite”, ha affermato Sophia Harlid, autrice principale dello studio. Ma “nel caso di disturbi meno gravi che dovrebbero essere curati, bisogna stare attenti, soprattutto per evitare che i batteri sviluppino la resistenza ma, come dimostra questo studio, anche gli antibiotici possono aumentare il rischio di un cancro al colon”.
“Non c’è assolutamente motivo di allarmarsi solo perché abbiamo assunto antibiotici. L’aumento del rischio è moderato e l’effetto sul rischio assoluto per l’individuo è piuttosto piccolo”, ha concluso.