La camomilla può essere pericolosa per la salute?
Leggi ora il nostro articolo e scopri se la camomilla può provocare effetti collaterali.
La camomilla è una pianta che, seppur in modo diversi, fa parte della quotidianità di tutti. Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha sorseggiato una tisana che la vede protagonista! Quando si chiama in causa la Maticaria recutita, questo è il nome botanico della camomilla, la prima immagine che si palesa nella mente è quella relativa ai suoi benefici.
Difficilmente, infatti, si tende a pensare che possa avere anche degli effetti collaterali. Nelle prossime righe, cercheremo di capire se esistono e quali sono.
Camomilla: gli effetti avversi
La camomilla può provocare effetti collaterali? La risposta è affermativa. Nei casi in cui, per esempio, si parla della sua assunzione tramite integratori, è doveroso chiamare in causa la possibilità di avere a che fare con interferenze se si assumono sedativi, farmaci anticoagulanti, antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS).
Per amor di precisione, ricordiamo che gli integratori a base di camomilla possono interferire anche con diversi principi attivi naturali. In questo novero è possibile includere, per esempio, l’aglio e il ginkgo biloba.
Lo stesso si può dire per la valeriana, rimedio naturale spesso chiamato in causa quando si ha la necessità di concretizzare un’effetto calmante ricorrendo a soluzioni non farmacologiche.
Sei su Telegram? Segui le notizie di SaluteLab.it sul nostro canale! Iscriviti, cliccando qui!
La camomilla e l’effetto paradosso
Tra i principali motivi che portano all‘assunzione della camomilla, rientra la voglia di concedersi una tisana rilassante, spesso con lo scopo di favorire l’addormentamento.
Attenzione, però: non bisogna esagerare. Il rischio, assumendone quantità importanti, è quello di andare incontro al cosiddetto effetto paradosso. Di cosa si tratta? Di un esito opposto rispetto a quello che ci si aspetta bevendo l’infuso di camomilla.
Invece di apprezzare una sensazione di tranquillità, si ha a che fare con irritabilità, difficoltà nell’addormentarsi, nausea.
Ciò accade non solo quando si esagera, ma anche se non si tiene conto dei tempi giusti per quanto riguarda l’infusione. Se si superano i tre minuti, infatti, i capolini della camomilla, ossia i piccoli e inconfondibili fiori della pianta, diventano eccitanti, provocando, di fatto, il medesimo effetto che si sperimenta quando si beve il caffè la mattina.
Altri effetti collaterali
Si potrebbe andare avanti ancora a parlare dei possibili effetti collaterali della camomilla. Ricordiamo che, nei soggetti predisposti e particolarmente sensibili, si può avere a che fare con reazioni allergiche. Tra i sintomi più diffusi rientrano le dermatiti e le congiuntiviti.
Concludiamo con un veloce cenno alle controindicazioni. Tra le principali è possibile chiamare in causa le già citate reazioni allergiche. Attenzione: bisognerebbe evitare l’assunzione di camomilla sia a livello topico sia a livello interno pure nei casi in cui si ha a che fare con allergie ad altre piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (p.e. il tarassaco, il carciofo, la lattuga, la cicoria).
Se possibile, è il caso di evitare l’utilizzo di camomilla durante la gravidanza. Per qualsiasi incertezza, è bene fare riferimento al proprio medico di fiducia.
LEGGI ANCHE: 10 cose da sapere sul tumore ai polmoni.