Cambiare il colore degli occhi può essere pericoloso: ecco perché

Sin dalla notte dei tempi, persone di ogni sesso, sono state disposte a fare qualsiasi cosa pur di cambiare il proprio aspetto fisico. Una nuova tendenza consiste nel cambiare il colore dei propri occhi. Può essere molto pericoloso. Ecco perché.

A tutti piacerebbe piacersi, e scusate il gioco di parole.

Sin dalla notte dei tempi, persone di ogni sesso, sono state disposte a fare qualsiasi cosa pur di cambiare il proprio aspetto fisico.

Ma non sempre gli interventi ai quali ci si sottopone sono sicuri.

Non importa quanto siano rischiose alcune procedure estetiche e cosmetiche, ci sarà sempre qualcuno disposto a rischiare e a pagarne il prezzo.

Negli ultimi anni si è diffusa una nuova tendenza: cambiare in modo permanente il colore dei propri occhi. E se in passato c’era chi si accontentava di semplici lenti a contatto del colore desiderato, adesso non è più così.

Ma cambiare il colore dei propri occhi potrebbe portare a danni irrimediabili.

Lo spiega bene, in un articolo su Science Alert, Adam Taylor, professore e direttore del Clinical Anatomy Learning Centre, Università di Lancaster.

Ci sono rischi e complicazioni

Sembrerebbe non esistere più limite a ciò che le persone sono pronte a fare per ottenere l’aspetto che desiderano. E’ proprio il caso di chi decide di cambiare il colore dei propri occhi. Il risultato può essere ottenuto in vari modi, ad esempio con degli impianti per cambiare l’aspetto dell’iride, tatuando l’iride o sottoponendosi alla depigmentazione laser.

Sebbene spesso si ottenga l’effetto e l’aspetto desiderato, queste procedure comportano anche una serie di rischi e complicazioni, tra i quali la cecità.

Cos’è l’iride

Innanzitutto è bene chiarire che l’iride è l’anello colorato che circonda la pupilla.

Più specificamente, possiamo dire che è una membrana interna del bulbo oculare, pigmentata di colore vario, di forma circolare e con la funzione di diaframma, situata tra la cornea e il cristallino. Insieme al corpo ciliare e alla coroide, forma la tonaca vascolare dell’occhio. Ha la forma di un disco circolare di circa 10 mm di diametro, con un’apertura centrale circolare detta pupilla, il cui diametro può cambiare (tra circa 2 e 8 mm) proprio grazie ai movimenti dell’iride.

Se si ha molto pigmento in entrambi gli strati dell’iride, gli occhi sono di un colore più scuro, come il marrone, che è il colore degli occhi più comune (presente in circa l’80% della popolazione mondiale).

Se si ha meno pigmento nello strato frontale, gli occhi saranno nocciola o verdi (i colori più rari, riscontrati solo nel 2% della popolazione). Coloro che hanno poca o nessuna melanina nello strato frontale avranno occhi azzurri o grigi.

Le procedure utilizzate

Gli interventi chirurgici agli occhi non appartengono soltanto alla storia moderna. Le operazioni agli occhi per la cataratta, ad esempio, risalgono al V secolo a.C.

Fino a qualche anno fa gli interventi chirurgici all’iride venivano eseguiti per riparare un danno o correggere un difetto, ma ormai, cambiare il colore dell’iride, sta diventando molto più comune di quanto si possa pensare. Le procedure utilizzate sono diverse.

Una di queste è la cheratopigmentazione: una serie di piccole incisioni vengono eseguite con un ago nella cornea (lo strato protettivo trasparente del bulbo oculare). I pigmenti vengono inseriti nello strato per modificarlo in modo permanente.

Allo stesso modo, l’uso di laser per rimuovere il pigmento dallo strato esterno dell’iride può trasformare gli occhi marroni in azzurri o grigi. Le procedure di depigmentazione lo fanno bruciando il pigmento e le cellule che lo producono usando un laser.

Questa tecnica può essere utilizzata solo per passare da occhi più scuri a occhi più chiari e non funzionerà su persone che vogliono fare il contrario. Questo perché al momento non è possibile aggiungere o depositare più melanina nell’iride se è già assente o non ce n’è molta.

La depigmentazione è stata originariamente sviluppata per trattare la melanosi dermica oculare, una condizione in cui le cellule pigmentate non migrano dove dovrebbero essere, causando l’oscuramento di altre parti dell’occhio (come la sclera).

Questo tipo di intervento può richiedere diversi cicli di trattamento ma solitamente è permanente.

Entrambe le procedure, quindi sia la cheratopigmentazione che la depigmentazione laser, comportano un rischio significativo di infezione, poiché compromettono gli strati più esterni dell’occhio.

Queste procedure comportano altre complicazioni: possono anche causare sensibilità alla luce e cambiamenti della vista, tra cui cecità, assottigliamento e perforazione della cornea, glaucoma e cataratta.

Un’altra procedura tramite la quale si può cambiare il colore degli occhi consiste nell’inserimento di impianti in silicone.

Una influencer e modella di Instagram, che si è sottoposta a questa procedura, ha sostenuto di aver perso il 50% della vista in un occhio e l’80% nell’altro. Anche altre persone hanno segnalato complicazioni simili.

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Valutare se è il caso di sottoporsi a simili interventi

Questi impianti non sono esenti da infezioni e complicazioni, come la modifica della forma dell’occhio e il modo in cui il fluido all’interno dell’occhio esercita pressione sul nervo ottico. Poiché questo nervo controlla la vista, può determinarsi cecità se viene compresso.

E’ da segnalare che anche quando queste procedure vengono utilizzate per trattare condizioni mediche possono verificarsi complicazioni.

Chi sta pensando di cambiare il colore dei propri occhi dovrebbe pertanto valutare bene se farlo e come farlo, chiedendosi se valga la pena di rischiare la vista.

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