Cadmio e piombo nei bicchieri prodotti in Italia
RASFF lancia l'allerta: "tossici per la salute".
Allarme cadmio e piombo in bicchieri di vetro che, se non adeguatamente colorati, trattati e sottoposti a successiva cottura, possono cedere questi metalli pericolosi per la salute.
L’allerta arriva dalla notifica 1007.2018 del 13 aprile del Sistema rapido di allerta europeo (RASFF) e chiama in causa proprio il nostro Paese che si merita un bollino nero per la tutela dei consumatori in prodotti di esportazione: nel lotto di set di bicchieri, dipinti, prodotti in Italia e destinati anche al mercato di Austria, Croazia, Germania, Italia, Slovacchia, Slovenia e Spagna sono stati rinvenuti cadmio e piombo oltre i limiti.
L’allerta è, comunque, importante perché il prodotto è stato distribuito in molti paesi europei. Naturalmente, è stato disposto che gli oggetti siano ritirati dal mercato.
I livelli di metalli pesanti riscontrati sono: piombo in alta concentrazione, 7,41 mg per oggetto e cadmio in quantità di 0,67 mg.
Usato nelle vernici, disciolto per evitare la corrosione delle parti metalliche, presente anche nelle batterie, il cadmio è da sempre presente negli oggetti usati dai bambini. Con un ‘piccolo’ problema: a contatto con la saliva si scioglie e può venire ingerito. Ed è un materiale tossico, può avere effetti dannosi sui reni oltre che procurare diarrea, nausea e vomito e per questo l’UE prima e l’Italia dopo, sono corse ai ripari con una legge.
Il RASFF non ha rivelato dettagli sui bicchieri sotto accusa. Si presume, data la natura del problema, che siano oggetti presumibilmente decorati con smalti e piombo sia nel vetro che intorno al bordo.
Non è la prima volta, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’, che “viene segnalata la presenza di questo pericolosi metalli in eccesso in prodotti che possono entrare a contatto con gli alimenti e quindi con il corpo umano. Ecco, perché è necessario mantenere sempre alta l’attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Resta però alle autorità nazionali che, in questo caso non danno alcun cenno sulla vicenda, ed europee attivarsi immediatamente per prevenire e per bloccare sul mercato i prodotti a rischio come nel caso di specie e solo accurati controlli ed analisi concederne la reimmissione in commercio“.