Brusaferro spiega cosa fare per evitare la quarta ondata
All’obbligo vaccinale per i docenti sembra preferire il senso civico «del proteggere se stessi e chi ci è vicino».
Ma agli oppositori del Green Pass che dicono: «Tanto non serve perché i vaccinati contagiano come i non immunizzati», Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss e portavoce del Cts intervistato da La Stampa replica ricordando che i possessori del certificato verde difficilmente sono positivi.
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico dice a La Stampa: «Sarà necessario un ulteriore richiamo per gli immunodepressi a 6-7 mesi dall’ultima puntura effettuata», cioè una terza dose.
«Personalmente non sono né ottimista né pessimista. Venerdì scorso osservavamo una crescita netta che ora sembra più contenuta. Ma dobbiamo vedere se il trend tiene. Per evitare una quarta ondata abbiamo due strumenti a disposizione e vanno usati entrambi: quelli della vaccinazione e dei giusti comportamenti che dipende solo da noi adottare. Sul piano delle vaccinazioni vedo con soddisfazione che i giovani stanno rispondendo bene, come dimostra la forte crescita degli immunizzati trai 20 e i 29 anni».
E sull’ipotesi di una terza dose di vaccino: «Le vaccinazioni sono iniziate a gennaio e mano a mano che monitoriamo la risposta immunitaria siamo in grado di valutarne anche la durata. Per ora sappiamo che va oltre i sei mesi, nuovi studi dicono più di otto. Ma sono dati in via di aggiornamento. Per questo oggi non possiamo ancora dire se e quando sarà necessaria. Diverso è il discorso per gli immunodepressi che hanno una risposta più debole e per i quali si stima opportuno un richiamo a 6-7 mesi dal completamento del ciclo vaccinale».
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