Bimbo morto a 18 mesi: tracce di metadone nel sangue

Lo scorso 4 aprile, a Parma, è morto un bimbo di 18 mesi. Ecco cos'ha rivelato l'esame tossicologico.

Lo scorso 4 aprile, a Parma, è morto un bimbo di 18 mesi.

Gli accertamenti tossicologici hanno rilevato tracce di metadone nel sangue del piccolo, i cui genitori (un tunisino e un’italiana) sono sì tossicodipendenti ma non iscritti ad alcun programma di disintossicazione del SERT (per cui, come avrebbero fatto ad avere il potente analgesico?).

Comunque, bisognerà attendere la relazione finale per avere la certezza che sia stato il metadone a uccidere il bambino.

Ai sanitari dell’ospedale (che non hanno riscontrato alcun segno di violenza sul corpo né di riflussi) i genitori avevano raccontato che il bambino aveva la febbre e gli avevano somministrato del paracetamolo.

Inoltre, gli investigatori non hanno rinvenuto alcun flacone di metadone in casa (pur sottolineando che sono entrati in casa dei genitori molte ore dopo la corsa al pronto soccorso).

La Procura di Parma ha, comunque, aperto un’inchiesta per morte come conseguenza di altro reato, al momento senza indagati.

I genitori del bambino morto hanno anche altri due figli, entrambi più grandi del fratellino scomparso.

COS’È IL METADONE

Il metadone (noto con diversi nomi tra cui: Polamidon, Eptadone, Dolophine, ecc,) è un oppioide sintetico, usato in medicina come analgesico nelle cure palliative e utilizzato per ridurre l’assuefazione nella terapia sostitutiva della dipendenza da stupefacenti.

È stato sintetizzato in Germania nel 1937; pur chimicamente differente dalla morfina o dall’eroina, agisce come queste primariamente sul μ-recettore degli oppioidi (agonista puro) con effetti clinici simili.

Il metadone è utilizzato utilmente nel controllo del dolore cronico per la sua lunga durata d’azione ed il basso costo. Inoltre, da molti anni, viene usato nel trattamento della dipendenza da oppiacei, pur essendo noto il suo potenziale rischio di dipendenza e tolleranza farmacologica. La sindrome di astinenza da metadone, pur qualitativamente simile a quella della morfina, ha un esordio più lento ma più prolungato e con una sintomatologia simile.

Nel 2005 l’Organizzazione mondiale della sanità (WHO) lo ha incluso nella lista dei farmaci essenziali, ciò, anche, per la ben documentata efficacia nella terapia delle tossicodipendenze.

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