Beve 8 – 10 bevande energetiche al giorno e ha un infarto
Un 26enne si è presentato in ospedale “angosciato” e molto sudato. Per nove ore ha lottato con il dolore sul lato sinistro del petto. Era un infarto che, secondo gli esperti, è stato causato dall’eccessivo consumo giornaliero di bevande energetiche.
Come riportato su Express, il 26enne, che non aveva una storia familiare di attacchi di cuore, ha riportato ai medici di avere bevuto tra le otto e le dieci bevande energetiche al giorno. Il caso è stato pubblicato su Case Reports in Journal Medicine.
Secondo gli esperti, la “significativa quantità di bevande energetiche” ha causato coaguli di sangue “acuti” nel vaso sanguigno principale che porta al cuore.
Infatti, livelli eccessivi di caffeina nelle bevande possono causare una contrazione persistente dei vasi sanguigni, nota come vasospasmo.
Di conseguenza, gli esperti sostengono che l’uomo soffrisse di un “flusso ridotto” nel vaso sanguigno del cuore “a tal punto” da formare un coagulo di sangue.
I case report, comunque, si basano su osservazioni e non mostrano necessariamente che le bevande energetiche causano sicuramente gli attacchi di cuore. Inoltre, potrebbero esserci stati altri fattori in gioco di cui gli specialisti della salute non hanno tenuto conto che potrebbero essere la causa della condizione. Tra l’altro, al momento del case report, gli autori hanno ammesso che “ci sono scarse prove” sul legame tra bevande energetiche e problemi cardiaci.
Tuttavia, hanno comunque avvertito che “è probabilmente prudente raccomandare un consumo limitato di queste bevande”.
L’anno scorso, il British Medical Journal ha pubblicato un caso simile di un 21enne che soffriva di insufficienza cardiaca.
Il giovane beveva regolarmente quattro lattine di bevande energetiche per circa due anni, cioè una media di quattro lattine da 500 ml ogni giorno, ognuna contenente 160 mg di caffeina, taurina e altri ingredienti. Gli esami del sangue hanno mostrato che aveva un’insufficienza cardiaca e renale, abbastanza grave da essere stato costretto al trapianto degli organi.
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