Bere caffè potrebbe aiutare nella lotta all’Alzheimer
E se una tazza di caffè potesse aiutare a contrastare l’Alzheimer? Questo non è uno scherzo. I ricercatori di Lille (Francia) hanno evidenziato gli effetti benefici di un derivato della caffeina in un modello murino del morbo di Alzheimer (cioè sperimentando sui topi).
Questo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Molecular Neuroscience, è stato condotto dal team di David Blum, direttore della ricerca presso l’Inserm di Lille, con la collaborazione di un istituto medico di Lisbona, in Portogallo, e l’Università di Bonn, Germania.
Non c’è bisogno, comunque, di affrettarsi a comprare e bere tanto caffè perché è “un consumo regolare e moderato di caffeina che rallenta il declino cognitivo legato all’età e il rischio di sviluppare la demenza“, si legge in un comunicato stampa. La caffeina è nota, infatti, per bloccare la funzione di un recettore cerebrale.
“Questo lavoro potrebbe portarci a considerare l’uso di molecole derivate dalla caffeina nei pazienti con il morbo di Alzheimer“, ha spiegato il dr. David Blum. Questo tipo di molecola è stato oggetto di studi clinici in altre malattie, come nel caso del morbo di Parkinson.
In Italia ci sono ci sono quasi un milione di italiani a rischio demenza, ma 200mila di loro sono già malati di Alzheimer senza saperlo.