Bassetti avverte: “Ora preoccupano altri virus”

“Nutro preoccupazioni per tutto ciò che non è Covid. Negli ultimi due anni abbiamo parlato unicamente di Covid e probabilmente la gente si è dimenticata che esistono anche altri problemi. Quindi oggi quando la gente ha il risultato di un tampone negativo è sollevata perchè pensa di non avere il Covid. Ma magari ha un’influenza che potrebbe essere anche molto peggiore rispetto al Covid”.

Così Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie Infettive all’Università degli studi di Genova, intervenuto a Radio24.

“Non dimentichiamoci che oggi siamo una popolazione praticamente protetta dal Covid al 100% tra vaccinati e guariti. Quindi il Covid, un po’ per la variante meno aggressiva ma più contagiosa, un po’ perchè siamo più protetti, non è un problema. Il problema sono gli altri virus. O magari gli altri virus che si mischiano insieme al Covid. Abbiamo già numerosi casi di influenza insieme a Covid e virus respiratori. Sono tornati a picchiare duro anche gli altri agenti di polmonite, come lo pneumococco: c’è una risalita impressionante di casi. Questo vuol dire che il Covid non è più l’unico playmaker, ci sono anche gli altri. Il messaggio che deve arrivare alla gente è che va fatto il richiamo influenzale, per evitare di farci un Natale a letto”.

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Pneumococco

pneumococco

Bassetti ha parlato anche della situazione preoccupante all’interno dei reparti. “Ci siamo preparati per ricevere casi Covid, ma nei reparti siamo pieni di casi di pneumococco e altri virus influenzali. Non la chiamerei emergenza, ma non eravamo più abituati a vedere così presto tanti casi di infezioni inflenzali. Non si può dire che non avessimo previsto questa stagione influenzale, ma quest’anno è arrivata veramente presto. Così presto arrivò solo nel 2009, l’anno della pandemia della suina con milioni di casi al mondo e centinaia di migliaia di morti. Ma andandosi a vaccinare si può evitare”.

La vaccinazione

Bassetti ha sottolineato che come mascherine e distanziamento in questi anni abbiamo evitato il diffondersi anche degli altri virus, oltre al Covid. “Non possiamo continuare su quella linea. Anziani e fragili possono continuare a indossare le mascherine per sentirsi più sicuri, ma la popolazione generale non può continuare con la filosofia della mascherina obbligatoria. Ci sono altri strumenti per proteggerci, come ad esempio la vaccinazione”.

Su questo, per il docente “si è sbagliato qualcosa nella comunicazione. Qui c’è qualcuno che nel 2022 non ha ricevuto neanche una dose di vaccino per il Covid. Qualcosa si sta sbagliando. Non sono d’accordo nel vaccinarsi ogni 4 mesi, ma almeno una volta all’anno se si è fragili. Nel 2022 se si è fragili bisogna fare il richiamo. Ci sono stati ritardi ma ora non è il momento di guardare indietro”.

Il docente si è detto soddisfatto della campagna di comunicazione per la vaccinazione avviata dal ministero della Salute. “Spero che porti i suoi frutti già nei prossimi 15 giorni, non abbiamo il tempo di aspettare Natale”, ha concluso.

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