Le balene non si ammalano mai di cancro: il grande mistero della medicina, perché capita?
Le balene e altri grandi mammiferi come gli elefanti hanno una probabilità inferiore di sviluppare il cancro rispetto ai mammiferi più piccoli come gli esseri umani e i ratti – tra l’altro è la principale causa di morte nei cani e nei gatti – nonostante abbiano più cellule che possono accumulare mutazioni.
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Questo fenomeno è noto come Paradosso di Peto, dal nome dello statistico britannico Richard Peto che per primo lo ha delineato. Le balene, come le megattere e le balene artiche, mostrano un tasso molto più basso di cancro rispetto ad altri animali e hanno sviluppato diversi geni mutati che impediscono lo sviluppo di tumori.
In particolare, le balene hanno sviluppato geni che regolano il ciclo cellulare e la replicazione del DNA in modo più rapido rispetto ad altri mammiferi, il che potrebbe spiegare la loro capacità di contrastare il cancro.
Gli scienziati hanno anche ipotizzato che una risposta immunitaria più efficiente e un minor numero di divisioni cellulari potrebbero essere altre possibili spiegazioni. Ma, al momento, le cause restano misteriose.
Questi risultati potrebbero avere applicazioni potenziali nella prevenzione del cancro per gli esseri umani attraverso il trasferimento di meccanismi genetici che proteggono queste specie dal cancro.
Studi in corso
Il paradosso di Peto, come riportato da AGI, è ora al centro delle indagini degli scienziati del Wellcome Sanger Institute di Cambridge, che collaborano con ricercatori di diversi centri, tra cui la Zoological Society of London (ZSL).
“Il cancro è una malattia che si manifesta quando una cellula del corpo subisce una serie di mutazioni nel suo DNA e inizia a dividersi in modo incontrollato, mentre le difese dell’organismo non riescono a fermare questa crescita”, ha detto il responsabile del progetto Alex Cagan. “Più cellule possiede un animale, maggiore è il rischio che una di esse diventi cancerosa”.
Questo punto di vista è sostenuto da Simon Spiro, patologo veterinario dello ZSL. “Pensate alle cellule come ai biglietti della lotteria: più ne avete, maggiore è la possibilità di vincere un jackpot che, in questo caso, è il cancro. Quindi, se avete mille volte più cellule di un essere umano, dovreste avere un rischio mille volte maggiore di ammalarvi di cancro”.
Qual è l’aspettativa di vita di una balena?
L’aspettativa di vita di una balena varia a seconda della specie e delle condizioni ambientali in cui vive. In generale, le balene sono tra i mammiferi più longevi al mondo.
Ad esempio, la balenottera artica può vivere fino a 200 anni, mentre la balenottera azzurra, il più grande animale vivente sulla Terra, può vivere fino a 90 anni. La megattera può vivere fino a 60-70 anni, mentre la balena grigia può raggiungere i 70-80 anni di età.
Tuttavia, l’aspettativa di vita di una balena può essere influenzata da vari fattori, tra cui la disponibilità di cibo, l’inquinamento, la caccia, le malattie e le collisioni con le navi. Inoltre, le balene possono subire anche lo stress causato dall’attività umana, come il rumore dei sonar navali, che può influire sulla loro salute e aspettativa di vita.
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