Autismo associato alla carenza di zinco. Lo rivela un nuovo studio
L’emergere dell’autismo nei bambini non è stato associato soltanto ai geni che codificano le proteine sinaptiche – tra le varie cose – ma anche ai deficit ambientali come la carenza di zinco.
Sebbene non sia chiaro se la carenza di zinco contribuisca all’autismo, gli scienziati hanno scoperto un possibile collegamento meccanicistico. La ricerca, infatti, ha mostrato come lo zinco plasmi le connessioni o sinapsi tra le cellule cerebrali che si formano durante lo sviluppo iniziale, attraverso un complesso meccanismo molecolare codificato dai geni.
Pubblicati sulla rivista Frontiers in Molecular Neuroscience, i risultati non supportano direttamente l’integrazione di zinco per la prevenzione dell’autismo, ma estendono la nostra comprensione circa le anomalie dello sviluppo sottostanti verso un eventuale trattamento.
“L’autismo è associato a specifiche varianti di geni coinvolti nella formazione, nella maturazione e nella stabilizzazione delle sinapsi durante lo sviluppo precoce“, ha affermato l’autore senior dello studio, la dott.ssa Sally Kim della Stanford University School of Medicine.
“I nostri risultati collegano i livelli di zinco nei neuroni – attraverso le interazioni con le proteine codificate da questi geni – allo sviluppo dell’autismo“, ha aggiunto.
I ricercatori hanno scoperto che quando un segnale viene trasferito attraverso una sinapsi, lo zinco entra nel neurone bersaglio dove può legare due di queste proteine: Shank2 e Shank3. Queste proteine a loro volta causano cambiamenti nella composizione e nella funzione (‘maturazione’) dei recettori del segnale adiacenti, chiamati AMPARs, sulla superficie del neurone alla sinapsi.
Attraverso una serie di esperimenti, lo studio ha descritto il meccanismo di maturazione dell’AMPAR mediato dallo zinco-Shank nello sviluppo delle sinapsi.
“Nello sviluppo dei neuroni di un ratto, abbiamo scoperto che lo Shank 2 e 3 si accumulano alle sinapsi in parallelo con un passaggio alle AMPAR mature. L’aggiunta di zinco extra ha accelerato il passaggio, ma non quando abbiamo ridotto l’accumulo di Shank 2 o 3“, ha spiegato il Dr. Huong Ha, autore principale dello studio.
“Inoltre, il nostro studio mostra meccanicamente come Shank2 e 3 lavorano in accordo con lo zinco per regolare la maturazione dell’AMPAR, un passo fondamentale nello sviluppo“.
In altre parole, lo zinco plasma le proprietà dello sviluppo delle sinapsi tramite le proteine di Shank.
“Questo suggerisce che la mancanza di zinco durante lo sviluppo precoce potrebbe contribuire all’autismo attraverso la compromissione della maturazione sinaptica e la formazione di circuiti neuronali“, ha concluso il professore collaboratore John Huguenard, della Stanford University School of Medicine.
“Comprendere tutto questo potrebbe quindi portare a strategie diagnostiche, terapeutiche e di prevenzione per l’autismo“.
Gli integratori di zinco aiutano a prevenire l’autismo?
“Attualmente non ci sono studi controllati sul rischio di autismo con l’integrazione di zinco nelle donne in gravidanza o nei bambini. A questo punto non possiamo davvero trarre conclusioni o raccomandazioni per l’integrazione di zinco, ma il lavoro sperimentale nei modelli di autismo appena pubblicato è un primo passo“, ha sottolineato il professor Craig Garner del Centro tedesco per le malattie neurodegenerative, anche co-autore della ricerca.
Assumere troppo zinco riduce la quantità di rame che il corpo può assorbire, il che può portare ad anemia e indebolimento delle ossa. Inoltre, il deficit di zinco non implica necessariamente una carenza alimentare e potrebbe derivare, ad esempio, da problemi di assorbimento nell’intestino.
“Ciononostante, i nostri risultati offrono un nuovo meccanismo per comprendere come la carenza di zinco – o la manipolazione dello zinco nei neuroni – possa contribuire all’autismo”, ha aggiunto Garner.