Alopecia androgenetica, sintomi e soluzioni per la perdita dei capelli

Cosa si intende per alopecia androgenetica? Quali sono i sintomi più frequenti e quando ci si deve preoccupare? Quali soluzioni sono davvero efficaci? Scopriamolo.

Con il termine alopecia androgenetica si intende la forma più comune di calvizie: in Italia interessa infatti circa il 70% degli uomini e il 40% delle donne. Anche se tende a comparire in età matura, generalmente oltre i 50 anni, non sono rari i casi in cui si presenta in età giovanile. Il fatto che sia una condizione così diffusa, non la rende tuttavia semplice da affrontare per chi ne viene colpito: la perdita di capelli causa infatti disagio e imbarazzo, specialmente nelle donne.

L’Istituto Helvetico Sanders si occupa da anni di alopecia androgenetica: dai primissimi segnali alla soluzione più adeguata, ogni situazione viene trattata in modo personalizzato da professionisti della tricologia.

Ma quali sono i sintomi più frequenti dell’alopecia androgenetica? E quali soluzioni sono disponibili ad oggi? Scopriamolo in questo articolo!

Alopecia androgenetica: i sintomi più comuni

L’alopecia androgenetica si caratterizza per la lenta e progressiva miniaturizzazione dei follicoli piliferi e, di conseguenza, dei capelli da essi prodotti: la calvizie non deriva quindi dal fatto che si perde una grande quantità di capelli ma dal fatto che questi vengono sostituiti da capelli meno forti e più sottili. Questo processo andrà avanti finché il follicolo non cesserà completamente la sua attività e non produrrà più capelli.

La cosa più importante da considerare per capire se si ha a che fare con il problema dell’alopecia androgenetica è guardare la localizzazione del diradamento dei capelli. Questa problematica infatti si manifesta solo in alcune aree e non riguarda tutti i bulbi piliferi.

  • Negli uomini, le zone colpite sono quella frontale, quella temporale e quella vertice, ossia la sommità della nuca. Nelle forme leggere si ha solo un arretramento della linea frontale, in quelle più avanzate invece l’alopecia androgenetica arriva a interessare ampie aree della testa.
  • Nelle donne invece il problema coinvolge una zona più ampia, di solito la parte superiore della testa, e ha una progressione più lenta rispetto a quella maschile.

Le soluzioni per trattare l’alopecia androgenetica

La cosa migliore da fare è rivolgersi a degli specialisti non appena si cominciano a notare i primi segnali di diradamento. Questo perché, in fase avanzata, il bulbo si atrofizza e l’intervento di recupero diventa sempre più complicato: la tempestività risulta quindi un fattore chiave per ottenere risultati migliori ed è l’unico modo per limitare la caduta eccessiva. Una volta individuato il problema e verificato che siamo davvero in presenza di alopecia androgenetica, si può intervenire per rimediare.

Ad oggi, il trapianto di capelli è la soluzione più efficace per eliminare il problema della calvizie, sia per gli uomini che per le donne. Esistono diverse tecniche per eseguire un trapianto ma tutte quante si basano sullo stesso principio: trapiantare nelle zone riceventi le unità follicolari delle zone donatrici che non sono intaccate dal fenomeno di assottigliamento. L’aspetto positivo del trapianto di capelli è che può consentire di contrastare il problema della perdita di capelli senza effetti collaterali come invece accade per alcuni tipi di farmaci contro la calvizie. Non è un caso che il numero di trapianti sia in crescita: solo in Italia sono 100.000 le persone che nel 2019 in Italia hanno scelto questa soluzione ai loro problemi di calvizie.

 

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