L’allarme degli esperti: “questa malattia potrebbe scatenare un’altra pandemia”
Era il 2004 quando l’influenza aviaria era sulla bocca di tutti dopo la scoperta del famoso ceppo H5N1, più pericoloso del precedente e trasmissibile all’uomo. Da allora, secondo il Guardian, 865 persone sono state contagiate e 456 sono morte.
Il virus è comparso, per la prima volta, nel 1997 negli allevamenti di Hong Kong, ed è considerato catastrofico per il pollame. Ma qual è il potenziale epidemico in relazione all’uomo?
In un articolo pubblicato sulla rivista The Lancet Microbe, i dottori Victor Dzau e Prashant Yadav hanno parlato di un potenziale epidemico “devastante” oltre che di una “fortissima probabilità che questa pandemia influenzale abbia effetti terribili”.
Sei su Telegram? Segui le notizie di SaluteLab.it sul nostro canale! Iscriviti, cliccando qui!
Alla base di quest’allarme la trasmissione del virus tra il pollame e altre specie animali, il cui genoma potrebbe, poi, favorire la trasmissibilità all’uomo. Infatti, il virus è già stato riscontrato in alcuni mammiferi, come la volpa, il visione, la lontra e la foca.
Per di più, alcuni virologi hanno già spiegato che il patogeno è pericolosamente vicino all’uomo e, purtroppo, nonostante la pandemia di Covid-19, manca una vigilanza adeguata sull’influenza aviaria. A tal proposito, Victor Dzau e Prashant Yadav hanno ricordato che “la pandemia di Covid-19 ci ha mostrato che dobbiamo sfruttare tutte le informazioni, collaborando tra Paesi e condividendo i dati raccolti su un virus emergente”.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha spesso detto che dobbiamo rimanere vigili: “Le recenti trasmissioni ai mammiferi devono essere osservate da vicino”, ha affermato. Tuttavia, “per il momento l’organizzazione valuta il rischio per l’uomo come basso […] ma che non si può presumere che questo rimarrà sempre così, quindi dobbiamo essere preparati a qualsiasi cambiamento nello status quo”. Fonte: MaxiSciences.
LEGGI ANCHE: Fibrosi cistica, quale legame con il Covid-19?