Al via la scuola, quando scatterà la DAD? Le parole di Bassetti e Pregliasco
“Non è possibile che vada una scuola intera in DAD (didattica a distanza, n.d.r.) e spero che ci vadano anche meno classi possibili perché avendo la maggior parte degli insegnanti e molti studenti vaccinati sono convinto che alla fine probabilmente il virus circolerà meno rispetto allo scorso anno. Questo salvo in quelle Regioni in cui ahimè la proporzioni di docenti e ragazzi immunizzati è bassa”.
Lo ha affermato all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti direttore del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, commentando le parole del ministro dell’Istruzione Bianchi che “nel caso in cui vi fosse un rischio, diversamente dagli anni passati, si farà attenzione a quel gruppo, a quella classe, a quella scuola, non sarà più possibile mettere in Dad tutta una regione. Se vi fossero dei rischi si interviene in maniera mirata”.
Basetti è più critico sul fatto che in tutte le Regioni possa funzionare il meccanismo annunciato da Bianchi. “È chiaro che l’accesso alle vaccinazioni e la diversa proporzione al vaccino sia per gli insegnanti che per gli studenti creerà evidentemente una scuola a due velocità – ha avvertito – con uno squilibrio a livello scolastico tra regioni e anche dentro la regione, Questo in un Paese che vuole essere unito non va bene”.
Sullo stesso argomento è intervenuto, sempre all’Adnkronos, Fabrizio Pregliasco, docente alla Statale di Milano: “Sono d’accordo con il ministro Bianchi e condivido la scelta di interventi ‘chirurgici’ sulla singola classe”.
Pregliasco, però, ha rimarcato anche la necessità di non abbassare la guardia: “Serve molta attenzione fin dai primi giorni di scuola, va benissimo il vaccino ma anche la mascherina in classe e poi lo strumento dello screening con i tamponi salivari”.
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