Morte improvvisa di Papa Francesco: cosa è successo nelle ultime ore
Alle 7:35 del 21 aprile 2025, il mondo ha ricevuto la notizia che ha lasciato milioni di fedeli e non credenti in un profondo cordoglio: Papa Francesco, il primo Pontefice proveniente dalle Americhe, è morto. “Questa mattina alle 7.35 il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, ha annunciato il cardinale Kevin Farrell. La causa del decesso, secondo fonti qualificate riportate da Adnkronos Salute, sarebbe un’emorragia cerebrale, smentendo le iniziali ipotesi di una crisi respiratoria legata ai recenti problemi di salute del Pontefice.

La morte di Jorge Mario Bergoglio, eletto Papa il 13 marzo 2013, è avvenuta in modo improvviso, poche ore dopo la sua apparizione pubblica in Piazza San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi pasquale. Un evento che aveva rassicurato i fedeli sulle sue condizioni, mostrando un Pontefice apparentemente in ripresa dopo un lungo periodo di cure.
Un decesso inatteso: l’ipotesi dell’emorragia cerebrale
Secondo quanto riferito da Adnkronos Salute, Papa Francesco non è morto per complicazioni respiratorie, come inizialmente ipotizzato, ma per un’emorragia cerebrale. Fonti qualificate che hanno esaminato il Pontefice nelle sue ultime ore hanno confermato che i suoi polmoni “non evidenziavano criticità o problemi respiratori eccessivi”. Questa diagnosi è stata avvalorata da Giorgio Sesti, docente di Medicina Interna all’Università Sapienza di Roma, che ha sottolineato la natura improvvisa del decesso: “Credo si debba parlare di morte improvvisa e non un aggravamento di condizioni pregresse, dato che fino a ieri lo abbiamo visto senza ossigeno, quindi si presuppone non avesse problemi respiratori in peggioramento”.
Sesti ha spiegato che le morti improvvise sono spesso legate a due organi vitali: il cuore, con un arresto cardiaco, o il cervello, con un ictus, che può essere ischemico o emorragico. “Le morti improvvise avvengono generalmente anche nella notte o nelle prime ore del mattino. L’ipotesi dell’ictus è fondata”, ha aggiunto, sottolineando che il decesso non sembra strettamente collegato alla recente polmonite bilaterale che aveva costretto il Papa a un lungo ricovero.
L’emorragia cerebrale si verifica quando un’arteria o una vena all’interno del cervello si rompe, causando una fuoriscita di sangue. Questo evento è distinto dall’ictus ischemico, provocato invece dall’occlusione di un vaso sanguigno. La rapidità e la gravità di un’emorragia cerebrale possono portare a un esito fatale in poche ore, specialmente in una persona di 88 anni con un quadro clinico complesso.
Il contesto medico: una salute fragile ma in miglioramento
Gli ultimi mesi di vita di Papa Francesco sono stati segnati da gravi problemi di salute. Il 14 febbraio 2025, il Pontefice era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, un’infezione respiratoria che aveva richiesto oltre un mese di cure intensive. Durante il ricovero, le condizioni di Bergoglio erano state definite “critiche” dai medici, con una prognosi riservata a causa dell’età avanzata e delle patologie pregresse.
Il 22 febbraio, una crisi respiratoria prolungata aveva reso necessarie trasfusioni di sangue e l’uso di ossigeno ad alti flussi. Tuttavia, i bollettini medici successivi avevano riportato progressi: il 10 marzo, la prognosi era stata sciolta, e le condizioni del Papa erano descritte come “stabili” con “miglioramenti consolidati”.
Dopo le dimissioni dal Gemelli, avvenute il 22 marzo, Papa Francesco aveva continuato la riabilitazione a Santa Marta, seguendo un programma di fisioterapia respiratoria e motoria. Giorgio Sesti aveva sottolineato l’importanza di queste terapie per il recupero funzionale: “La ginnastica respiratoria allena i muscoli che contraiamo quando respiriamo, come gli intercostali e il diaframma, per sostenere adeguatamente la respirazione senza sforzi”.
Nonostante le difficoltà, il Pontefice aveva dimostrato una straordinaria resilienza. “Il Papa non è mai stato intubato, ed è stato un paziente esemplare”, avevano dichiarato i medici del Gemelli. La sua apparizione pubblica il giorno di Pasqua, senza ossigeno, aveva alimentato speranze di un pieno recupero.
Le ultime ore: da Piazza San Pietro al dramma
La giornata di Pasqua, il 20 aprile 2025, aveva visto Papa Francesco affacciarsi da Piazza San Pietro per la tradizionale benedizione Urbi et Orbi. Nonostante la visibile fragilità, il Pontefice era apparso lucido e determinato a portare avanti la sua missione. “Ha voluto esserci nella Pasqua”, ha commentato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), sottolineando il coraggio di Bergoglio.
Poche ore dopo, nella notte tra il 20 e il 21 aprile, la situazione è precipitata. Alle 7:35 del mattino, Papa Francesco è stato dichiarato morto. La rapidità del decesso ha colto di sorpresa il Vaticano e i fedeli, che solo il giorno prima avevano celebrato la presenza del Papa. Secondo Claudio Micheletto, pneumologo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, “l’insufficienza respiratoria era una condizione seria, ma la causa ultima potrebbe essere un problema cardiologico improvviso o un evento cerebrale”. Tuttavia, le fonti mediche hanno escluso un aggravamento delle condizioni polmonari.
Il corpo del Pontefice è stato trasferito nella cappella di Santa Marta, mentre la Basilica di Santa Maria Maggiore ha annunciato la morte con i 13 rintocchi della campana “Sperduta”, un’antica tradizione di lutto.
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