Il mondo della farmacia online: numeri e norme
La realtà della farmacia online è ormai consolidata nel nostro Paese.
L’elenco del Ministero della Salute, infatti, annovera in totale più di 500 farmacie che sono autorizzate alla rivendita di medicinali su Internet, ma a questo dato è necessario aggiungere anche un centinaio di esercizi commerciali di altro genere. Il Piemonte è la regione più rappresentata in questa particolare graduatoria, con 82 farmacie, mentre la Lombardia si ferma a quota 80 e sul terzo gradino del podio si scorge la Campania, con 68 farmacie abilitate. Ovviamente il confronto con altri settori che già da tempo si sono aperti al commercio elettronico e quindi sono ormai consolidati è impari, ma le prospettive sono rosee.
Non ha senso, insomma, paragonare i 150 milioni di fatturato correlati alla vendita di medicine su Internet con i 2 miliardi di euro del settore fashion. Il punto focale è che quello della farmacia online è un comparto che sta destando un interesse notevole, per il quale gli analisti ipotizzano una crescita non inferiore al 25% annuo. Per il momento il giro di affari online non tocca il 5% del mercato complessivo, ma i numeri mettono in evidenza dei trend interessanti: per esempio che solo il 6% delle vendite riguarda i dispositivi medici, superati in graduatoria dai rimedi omeopatici, che arrivano al 10%, e dai cosmetici, che oscillano tra il 20 e il 25%.
Mentre i farmaci da banco e quelli che non prevedono obbligo di ricetta medica conquistano un quarto delle vendite, il vero traino del business è rappresentato dagli integratori, che raggiungono la soglia del 35% del mercato complessivo. Nel corso degli ultimi anni, come viene fatto notare da Netcomm (che è il consorzio in cui si ritrovano tutte le imprese che si occupano di commercio elettronico), è mutato in misura significativa il profilo del consumatore medio che si rivolge a una farmacia online. Fino a qualche tempo fa, infatti, erano soprattutto gli utenti che rientravano nella fascia di età compresa tra i 25 e i 45 anni a utilizzare il web come canale di acquisto privilegiato, e tra questi spiccavano coloro che avevano un livello di istruzione medio-alta e che dichiaravano di possedere una conoscenza buona dei device tecnologici.
Oggi lo scenario è cambiato, complice la massiccia diffusione dello smartphone che ha reso possibile l’inclusione di utenti più in là con gli anni: e non a caso sono sempre più numerosi i 50enni e i 60enni che comprano i medicinali su Internet.