Il cervello funziona ancora dopo che il cuore si ferma. La scoperta
C’è vita dopo la morte? Lo vorremmo sapere tutti. Ciò che sappiamo, però, è che nessuno sa niente e le risposte che ci diamo derivano da altri fattori: religiosi, filosofici, scientifici. C’è chi crede nell’aldilà, chi nella reincarnazione, chi nel nulla.
Tuttavia, una ricerca condotta da un team di studiosi di New York, come riportata dal Daily Mail, ha compiuto un (piccolo) passo in avanti nella formulazione di una risposta. In sintesi, quando il cuore si ferma, l’attività cerebrale continua per qualche istante. Quindi, stando a questo studio, siamo consapevoli, seppur poco, della nostra morte e di ciò che ci sta accadendo accanto.
La ricerca ha dimostrato che i sopravvissuti a un infarto “erano consapevoli di ciò che stava accadendo intorno a loro mentre erano clinicamente morti, prima di essere riportati in vita. Sono stati in grado di descrivere cosa stava succedendo mentre il loro cuore era fermo“.
Come ha spiegato la dott.ssa Parnia, i pazienti hanno raccontato “di aver visto medici e infermieri lavorare, consapevoli pienamente delle conversazioni in corso, degli eventi visivi, di cui non dovrebbero essere a conoscenza“.
È interessante notare che, secondo i risultati dello studio, le persone che hanno sperimentato questo, vale a dire i sopravvissuti a un infarto, sarebbero “più disponibili ad aiutare gli altri“. Essi, in poche parole, avrebbero “trovato un nuovo significato nella vita dopo aver incontrato la morte“.
Con questo studio, i ricercatori sperano di “migliorare la qualità della rianimazione e prevenire i danni cerebrali quando si riavvia il cuore“.
Quindi, quando una persona viene dichiarata ferma e il suo cuore si ferma, secondo questa rivoluzionaria (e inquietante) ricerca, le cellule cerebrali continuano a funzionare per alcune ore.