“Hai un’infenzione gengivale”, in realtà la diagnosi era un’altra e molto più grave
Quando la britannica Jenna Ostrowski è andata dal suo medico lamentandosi di dolori alla bocca, le è stato detto che aveva una semplice infezione alle gengive. In realtà, la donna era stata colpita da una forma particolarmente aggressiva di leucemia.
Alla donna, residente a Birmingham, è stato detto che avrebbe potuto sottoporsi a un esame del sangue se lo voleva ma ci sarebbero volute più di due settimane prima che fosse disponibile un appuntamento.
Dopo aver usato la sua assicurazione sanitaria aziendale per ottenere un analisi privata, la donna ha scoperto che le restava solo una settimana di vita a meno che non avesse ricevuto un trattamento urgente per la leucemia.
Nel giro di poche ore è stata diagnosticata a Jenna la leucemia mieloide acuta, ed è stata indirizzata al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham per il trattamento.
Jennasi era presentata spesso dal dottore con vari sintomi, tra cui lividi, noduli sotto le braccia, gengive infiammate e forti mal di testa. Ma nessuno di questi è stato mai preso sul serio.
“Ero tornata da poco da una vacanza a Bali quando sono stata colpita da una infezione gengivale che non andava via“, ha raccontato la 34enne, aggiungendo che “avevo anche le ghiandole gonfie e i noduli sotto le mie braccia, quindi ero preoccupata del cancro al seno. Tuttavia, quando sono andata dal medico, mi è stato detto che l’infezione gengivale si era appena diffusa nei miei linfonodi. Mi hanno fatto sentire come se fossi un ipocondriaca“.
La donna, poi, dopo avere tentato invano di ricevere una cura ad hoc dal dentista, con il timore che fosse cancro al seno perché anche sua madre ne era stata colpita, si è presentata in un ospedale privato per un analisi del sangue. Dopo poche ore, il laboratorio ha inviato i risultati al medico generico di Jenna, informandolo che i risultati erano “molto irregolari”. E, successivamente, un ematologo ha diagnosticato la presenza di una forma aggressiva di tumore al sangue, già attiva da almeno quattro mesi.
“Mi hanno detto che se non avessi iniziato la chemioterapia entro pochi giorni, avrei potuto morire in meno di una settimana“, ha raccontato la donna.
Nei sette mesi successivi, Jenna ha superato quattro round di chemioterapia estenuante al Queen Elizabeth Hospital, dove è stata ricoverata in un reparto di isolamento perché il suo sistema immunitario era debole.
Ora, dopo quasi 18 mesi, il cancro è in remissione, anche se deve ancora sottoporsi a biopsie dolorose del midollo osseo ogni tre mesi.
“Non c’è dubbio che sarei morta se non avessi fatto quell’analisi del sangue in privato“, ha detto la donna inglese. “Ciò è sia terrificante che ingiusto in egual misura. Semplicemente non è giusto che l’unica ragione per cui sono qui ora sia grazie all’assistenza sanitaria privata che ricevo attraverso il mio datore di lavoro ed è per questo che sono determinata a contribuire alla sensibilizzazione. Il dottore non ha visto i segni di leucemia al contrario del mio dentista“.
Il problema, crede Jenna, è che i sintomi del cancro del sangue non si manifestano chiaramente come per quanto concerne gli altri tumori.
“Nel mio caso – ha affermato la donna – si trattava di lividi, mal di testa molto brutti, sudorazioni notturne, infezioni ricorrenti, in particolare un’infezione delle gengive e il gonfiore delle ghiandole. Il mio medico non ha individuato i segni o né ha condiviso le mie preoccupazioni, ma sapevo che c’era qualcosa di sbagliato e per questo ho preteso un esame del sangue“.
“Mi terrorizza pensare alla possibilità che altri pazienti possano essere in una posizione simile alla mia ma che non hanno i mezzi per potere ricorrere all’assistenza sanitaria privata. Ecco perché ho scelto di raccontare la mia storia nella speranza che i sintomi del cancro del sangue siano più ampiamente conosciuti“.