Salute e sport: gli infortuni più frequenti nel football americano

Il Football Americano è uno tra gli sport più conosciuti e praticati negli Stati Uniti, diffuso tra i più giovani fin dalle scuole superiori e spesso le università offrono borse di studio proprio per i giocatori considerati più talentuosi. La storia di questo sport nel continente americano risale addirittura al 1869 mentre in Italia la situazione è differente, con la nascita della Italian Football League solo nel 2007 (a Bergamo). Non si tratta di certo di una delle discipline più popolari ma è circondata da un buon interesse: esistono siti di settore, sono attive scommesse sul Football Americano e si registra un discreto numero di amatori. Gli appassionati di questo sport, tuttavia, guardano inevitabilmente al mondo statunitense per i match più combattuti. Il livello è senza dubbio molto più alto e, di conseguenza, si innalza anche il numero degli infortuni.

Si sa che le discipline sportive possono spesso causare infortuni legati ad alcune determinate parti del corpo, ma questo rischio aumenta considerevolmente in sport di contatto come il football americano. In questo caso, gli infortuni più comuni riguardano senza dubbio le ginocchia, le spalle e più in generale la schiena. I più pericolosi restano le commozioni cerebrali, nonostante l’uso dei caschetti protettivi da parte degli atleti: sono ormai numerosi gli studi che analizzano la correlazione tra infortuni di questo tipo e danni gravi e permanenti, anche cioè dopo il ritiro dal terreno di gioco.

Che le ginocchia siano la parte del corpo più soggetta a infortuni nelle discipline sportive non è un mistero: sono infatti l’articolazione più sollecitata in assoluto, tanto nei salti (e nei conseguenti atterraggi) quanto nel cambio di direzione, senza dimenticare la corsa. Secondo le statistiche riguardanti gli infortuni, lo stiramento o la rottura del legamento crociato anteriore è quello più frequente, posizionato tra il femore e la tibia. Questo può avvenire nel cambio di direzione del giocatore o in relazione ad un tackle subito, due azioni che avvengono abitualmente all’interno dei match. 

Il ruolo del quarterback necessita di una sollecitazione continua all’articolazione della spalla perché chiamato a lanciare la palla per una partita che dura in media tre ore. La cuffia dei rotatori è uno dei muscoli interni all’articolazione ed è soggetta spesso ad infiammazione, ma anche stiramenti o lesioni. A proposito della spalla, un infortunio altrettanto comune è quello della separazione della spalla, definita in gergo medico acromioclavicolare. Si ha come conseguenza di un tackle particolarmente vigoroso o quando i giocatori si scontrano con il terreno di gioco. Anche in questo caso è possibile andare incontro allo stiramento di questo legamento o alla rottura vera e propria.Infine, per quanto riguarda gli infortuni localizzati nella schiena, il primo potenziale problema potrebbe riguardare il plesso brachiale, che è l’unione dei nervi cervicali che sono controllati dal sistema nervoso. In caso di problemi, il giocatore subisce bruciore, o più comunemente pizzicore, lungo il braccio fino alla mano. Volendo fare un paragone con quanto può avvenire nella vita quotidiana, l’elemento più simile che può accadere è il colpo di frusta. Nel Football Americano un danno al plesso brachiale corrisponde circa al 50% degli infortuni complessivi.

Articoli correlati