Quanto spesso devi andare in bagno? Ecco cosa dice la scienza
Un recente studio rivela che la frequenza delle evacuazioni intestinali è strettamente collegata alla salute del microbioma e al benessere generale. Ma cosa significa esattamente?
Andare di corpo è una funzione basilare, ma spesso mal compresa. Molti credono che sia necessario defecare ogni giorno per essere in salute, ma in realtà, la frequenza delle evacuazioni può variare da persona a persona. Un recente studio condotto dall’Institute for Systems Biology ha esaminato la relazione tra la frequenza delle evacuazioni e la salute, rivelando che non esiste una regola fissa, ma una “zona ideale” che potrebbe essere un indicatore di benessere.
La zona ideale: una o due volte al giorno
Secondo la ricerca pubblicata su Cell Reports Medicine, defecare una o due volte al giorno è associato a un microbioma intestinale più sano. Questa “zona ideale” è correlata a una dieta ricca di fibre, una corretta idratazione e una regolare attività fisica. Le persone che rispettano questi parametri godono di un intestino più equilibrato e una migliore salute generale, con minori rischi di malattie croniche.
Le conseguenze della stitichezza e della frequenza eccessiva
Al contrario, lo studio ha evidenziato che la stitichezza cronica (meno di tre evacuazioni settimanali) e l’eccessiva frequenza (quattro o più volte al giorno) possono essere indicatori di problemi di salute, come infiammazioni e disfunzioni renali ed epatiche. Le persone che soffrono di stitichezza tendono a presentare una maggiore concentrazione di tossine nel sangue, mentre un’eccessiva frequenza può essere associata a infiammazioni.
Il legame tra alimentazione e intestino
L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella salute intestinale. Gli esperti raccomandano una dieta ricca di fibre, composta da frutta, verdura, semi e noci, per mantenere una regolare frequenza di evacuazione. Inoltre, l’idratazione e l’attività fisica regolare sono essenziali per sostenere la salute dell’intestino e prevenire disturbi a lungo termine. Variazioni occasionali nella frequenza non sono motivo di preoccupazione, ma in caso di cambiamenti persistenti è consigliato consultare un medico.
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