Cosa accade dopo la morte? La scoperta ‘inquietante’ di un nuovo studio

Cosa accade a una persona poco prima di morire e subito dopo la morte? Secondo gli scienziati c'è consapevolezza. Ecco cosa hanno scoperto.

Cosa accade ad una persona poco prima di morire? Si ha consapevolezza della fine della propria esperienza terrena? Ognuno di noi si è posto, almeno una volta nella vita, queste domande.

Secondo gli scienziati saremmo consapevoli della nostra morte. Ecco cosa hanno scoperto.

Vedere tutta la vita scorrere davanti

E’ credenza comune, influenzata anche dai racconti di chi sostiene di aver fatto delle esperienze di pre-morte, che poco prima di morire si veda scorrere davanti ai propri occhi tutta la vita, o comunque i momenti più importanti e significativi della stessa, dalla prima infanzia alla vecchiaia.

Un modo per congedarsi dalla vita ricordando le immagini salienti, le cose che ci sono rimaste più impresse per qualche motivo.

Secondo alcuni scienziati, la realtà sarebbe ben diversa. Infatti, secondo uno studio, prima di morire vediamo solo il nostro corpo, mentre la nostra mente fluttuasopra di esso.

Quindi pensare che vedremo scorrere la nostra vita come se stessimo guardando un film non sarebbe esatto.

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Cosa c’è dopo la morte

Da sempre l’essere umano si chiede se c’è ancora vita dopo la morte. Mentre alcuni credono nell’aldilà, altri ritengono che con la morte del corpo tutto finisca e che cesseremo di esistere.

Gli scienziati, tuttavia, si concentrano su domande alle quali è facile rispondere, per l’appunto, con la scienza.

Il direttore della ricerca in terapia intensiva e rianimazione della New York School of Medicine (NYU), dottor Sam Parnia, ha fatto una scoperta interessante: dopo la morte, la nostra vita non lampeggia davanti ai nostri occhi, ma la nostra mente fluttua sopra il nostro corpo.

Ha detto a Live Science, come riporta anche maxisciences.com, che “spesso coloro che hanno avuto tali esperienze parlano di fluttuare nella stanza e di essere consapevoli del team medico che lavora sul proprio corpo”.

“Descrivono di poter osservare i medici e gli infermieri lavorare e di essere consapevoli della loro conversazione”, ha aggiunto.

Attività cerebrale anche senza ossigeno

I risultati di questa ricerca provengono da testimonianze di pazienti che hanno avuto un’esperienza di pre-morte, a seguito, ad esempio, di un arresto cardiaco, e che hanno sperimentato cosa si può provare in punto di morte.

Come è possibile che la mente di chi muore fluttui sopra il suo corpo? Secondo i ricercatori che hanno esaminato la questione, questa esperienza si verifica perché anche dopo l’arresto del sistema respiratorio possiamo rimanere coscienti per circa 20 secondi. Questo è infatti il tempo in cui l’attività cerebrale può durare anche in assenza di ossigeno.

I segnali elettrici persistono nella corteccia cerebrale

Ancora secondo il dottor Parnia, durante questo brevissimo periodo, tutti i riflessi del tronco encefalico verrebbero persi. “Il riflesso della deglutizione, il riflesso pupillare, tutto questo è sparito”, precisa. Tuttavia, nonostante questa morte fisica, dovremo aspettare del tempo affinché il nostro pensiero si fermi completamente.

Così come la coda di una lucertola continua a muoversi dopo averla tagliata, il nostro cervello continua a pensare nonostante la mancanza di ciò che gli permette di funzionare normalmente, cioè l’ossigeno. Gli impulsi elettrici persistono e così il nostro pensiero può rendersi conto del corpo che non è più in vita.

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