Tumore al colon: quali sono i sintomi iniziali?

Il tumore al colon è una patologia spesso "silente", che può rimanere per lungo tempo asintomatico. Cerchiamo di capire quali sono i campanelli d'allarme.

Il tumore al colon è considerato una patologia “silente” perché può essere asintomatico per parecchio tempo, diventando sintomatico solo quando è ormai in uno stadio avanzato.

Da qui l’importanza degli screening di prevenzione.

Cerchiamo innanzitutto di capire quali sono i sintomi iniziali di un tumore al colon.

Se il tumore al colon viene diagnosticato precocemente vi sono alte probabilità di guarigione.

Il colon

Il tumore al colon si sviluppa nel tratto finale dell’intestino, chiamato anche colon o intestino crasso. Questa tipologia di tumore ha origine da una trasformazione anomala delle cellule che rivestono la parete interna del colon, le quali iniziano a moltiplicarsi in modo incontrollato formando una massa, detta polipo.

Il tumore al colon è una malattia molto diffusa in Italia. Come si legge sul sito internet di Cup Solidale, solo nel 2023 le diagnosi sono state di circa 50.000 nuovi casi. Grazie ai progressi della medicina, i tassi di sopravvivenza di chi ne è colpito sono in costante aumento.

I sintomi iniziali

Alcuni sintomi iniziali del tumore al colon possono essere la presenza di sangue nelle feci (non necessariamente visibile a occhio nudo), la sensazione di dover andare in bagno anche quando non se ne ha l’effettiva necessità (tenesmo rettale), una stitichezza improvvisa e ostinata, la comparsa di alternanza di stitichezza e diarrea.

Altri sintomi sono: la mancanza di appetito, l’anemia, una stanchezza diffusa, la perdita di peso, il dolore addominale, cioè sintomi simili a quelli di altre patologie addominali o intestinali.

​Se il tumore al colon interessa anche l’ano, tra i sintomi che possono comparire si segnala anche sensazione di corpo estraneo nell’ano, bruciore e dolore anale.

Per questo motivo è davvero molto importante sottoporsi alla ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof), esame consigliato dopo i 45-50 anni. In caso di positività, si procede poi a effettuare la colonscopia, che oltre all’esplorazione dettagliata del colon, permette, inoltre, di rimuovere eventuali polipi o parti dell’intestino per analizzarle. Si tratta, dunque, dell’esame che consente di escludere o confermare la diagnosi di cancro al colon al 100%

Il consiglio, in ogni caso, è quello di sottoporsi a visite specialistiche quando si rientra in una delle categorie a rischio, a causa dell’età, della storia medica personale e della storia medica familiare.

E’ dimostrato infatti che circa il 25% dei casi di tumore al colon dipende da una predisposizione familiare: chi ha parenti che hanno sviluppato questo cancro è più facilmente soggetto a esserne colpito.

Tuttavia, il cancro al colon può svilupparsi anche a seguito di malattie infiammatorie croniche intestinali, quali la rettocolite ulcerosa o la malattia di Crohn.

Leggi anche: Cancro negli anziani: ecco i tipi più comuni e i segnali d’allarme

Come si può curare il tumore al colon?

Come detto, la percentuale di persone che sopravvivono a questa patologia è sensibilmente cresciuta negli anni.

Se la malattia è in una fase iniziale si procede di solito con un intervento chirurgico, che prevede l’asportazione del tratto di intestino interessato dal tumore e che può rappresentare la soluzione definitiva al problema. L’intervento chirurgico può essere seguito da un periodo di terapia adiuvante, che ha il fine di evitare una recidiva, cioè che le cellule formino, in quella stessa area o a distanza, un’altra lesione tumorale

Se il tumore è in stato avanzato, invece, è facile che abbia coinvolto altri organi, primo fra tutti il fegato. A causa della sua estensione è probabile che non sia consentito un intervento chirurgico curativo. Nei casi in cui sono presenti metastasi a distanza, vengono considerati diversi approcci in base alla fase della malattia: chirurgico, chemioterapico, radioterapico.

L’importanza della prevenzione

Per prevenire il tumore al colon si può intervenire sui fattori di rischio modificabili, quelli legati cioè allo stile di vita e alle abitudini alimentari.

Tra i fattori modificabili rientrano un’alimentazione ricca di grassi saturi, carne rossa, zuccheri raffinati e povera di fibre, l’obesità e il sovrappeso, il fumo di sigaretta, l’abuso di alcol e la sedentarietà.

Anche l’attività fisica, infatti, ha un ruolo importante nella prevenzione del tumore al colon in quanto favorisce la regolare motilità intestinale, riducendo l’infiammazione e migliorando le difese immunitarie di tutto l’organismo.

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