Totò Schillaci in ospedale, qual è la sua malattia?

L'Italia è in grande apprensione per Totò Schillaci, ricoverato in ospedale a causa di un tumore al colon. Quali sono i campanelli d'allarme?

L’Italia intera è in grande apprensione per Totò Schillaci. Il bomber di Italia 90 è ricoverato all’ospedale Civico di Palermo in gravi condizioni.

L’eroe delle “notti magiche”, 59 anni, in passato è stato sottoposto a due interventi per l’asportazione del tumore al colon.

Con coraggio ha raccontato, anche in tv, la sua malattia, le terapie, la paura al momento della diagnosi e poi il male che è arrivato nella sua vita. Un male che aveva sconfitto e che ora si sarebbe ripresentato.

Ma quali sono i campanelli d’allarme del tumore al colon?

Cos’è il tumore al colon

Innanzitutto è bene chiarire che il tumore al colon è tra le neoplasie più diffuse in Italia e colpisce uomini e donne in egual misura, ma è anche – e questa è la buona notizia – uno dei tumori più curabili se diagnosticato per tempo.

Si sviluppa nel tratto finale dell’intestino, chiamato anche colon o intestino crasso. E’ originato da una trasformazione anomala delle cellule che rivestono la parete interna del colon, le quali iniziano a moltiplicarsi in modo incontrollato formando una massa, detta polipo.

Solo nel 2023 in Italia le diagnosi sono state di circa 50.000 nuovi casi. La prognosi di questo tumore varia a seconda dello stadio in cui è la malattia quando viene scoperta. Se il tumore al colon è diagnosticato in fase precoce, le possibilità di guarigione sono molto elevate. Inoltre, grazie ai progressi della medicina, i tassi di sopravvivenza sono in costante aumento.

I segnali ai quali prestare attenzione

Come ci si accorge di essere affetti da un tumore al colon? Come si legge sul sito internet del ministero della Salute, nell’apposita pagina dedicata, nelle sue fasi iniziali il tumore al colon è asintomatico o oligosintomatico (presenta pochi sintomi). I principali campanelli d’allarme sono: presenza di sangue nelle feci e modificazione persistente delle evacuazioni intestinali.

Quando è già in fase avanzata, la malattia può determinare occlusione o subocclusione intestinale con gonfiore e distensione addominale improvvisi; assenza di movimenti intestinali fino all’interruzione delle evacuazioni; dolore addominale; vomito.

La maggior parte dei tumori al colon origina nella parte terminale dell’intestino, che comprende retto, sigma e colon discendente, mentre solo una piccola percentuale ha origine dal colon trasverso e ascendente. I sintomi, pertanto, possono variare in base a dove è localizzato il tumore.

Se il tumore interessa il colon trasverso o ascendente, i sintomi iniziali possono essere molto generici. Quando presenti, questi comprendono stanchezza, affaticamento, sangue occulto nelle feci, fiato corto e tachicardia.

Con il passare del tempo e l’aumento delle dimensioni del tumore possono comparire: anemia, dovuta all’emorragia intestinale causata dal tumore; perdita di peso; dolore nella parte destra dell’addome; presenza di una massa palpabile nella regione destra dell’addome.

Se, invece, il tumore è presente nell’ultima parte del colon, ovvero nel colon discendente, nel sigma, nel retto o nell’ano, i primi sintomi possono comprendere: affaticamento e stanchezza; gonfiore addominale; presenza di sangue occulto nelle feci.

Quando il tumore interessa anche l’ano, tra i sintomi che possono comparire si segnalano la sensazione di corpo estraneo nell’ano, bruciore e dolore anale.

Tuttavia, è da sottolineare che alcuni sintomi del cancro al colon sono comuni ad altre patologie meno gravi, come la sindrome dell’intestino irritabile, le emorroidi e le ragadi anali, che comportano sanguinamento rettale simile a quello che si verifica in presenza di tumore al colon, e sensazione di corpo estraneo nell’ano, o i diverticoli, che causano dolori addominali.

cancro al colon retto
cancro al colon retto

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Lo screening

Come detto, il fattore tempo è determinante, da qui l’importanza dello screening di prevenzione.

Donne e uomini dai 50 ai 69 anni (in alcune Regioni fino ai 74 anni) vengono invitati, ogni due anni, con una lettera personalizzata, a sottoporsi a un test di laboratorio per la ricerca del sangue occulto (presente ma non visibile ad occhio nudo) nelle feci.

Nel caso di positività all’esame del sangue occulto, i programmi di screening prevedono, come esame di approfondimento, l’esecuzione di una colonscopia che permette di esaminare l’intero colon retto.

Se il sanguinamento dovesse provenire da polipi o adenomi, verranno asportati nel corso della colonscopia.

È dimostrato scientificamente che lo screening con il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci riduce la mortalità per tumore al colon-retto di almeno il 20%.

Lo screening inizia dai 50 anni perché la malattia è più frequente a partire da questa età.

Gli esami di approfondimento

Altri esami diagnostici di approfondimento effettuabili sono la rettoscopia e la colonscopia.

La rettoscopia, consiste nell’introduzione di un piccolo cilindro di plastica nel retto, per osservare le sue pareti interne. L’esame ha una durata di circa 15 minuti e prevede una preparazione che consiste in uno o più clisteri da effettuare la sera e la mattina prima dell’esame. Non si tratta di un esame doloroso ma solo leggermente fastidioso.

La colonscopia, invece, è un esame più completo, che permette di esplorare tutto il colon tramite una sottile sonda flessibile dotata di telecamera, ed ha una durata di circa 20 minuti.

La preparazione all’esame, in questo caso, consiste in una dieta povera di fibre nei 3 giorni precedenti e un digiuno associato all’assunzione di una specifica soluzione lassativa il giorno precedente. Anche la colonscopia non è un esame particolarmente doloroso, ma può causare qualche momentaneo fastidio all’addome. Tuttavia, può essere effettuato anche sotto sedazione sia cosciente che profonda.

La colonscopia, oltre all’esplorazione dettagliata del colon, permette, inoltre, di rimuovere eventuali polipi o parti dell’intestino per analizzarle. Si tratta, dunque, dell’esame che consente di escludere o confermare la diagnosi di cancro al colon al 100%.

Fattori di rischio

I fattori di rischio del tumore al colon sono molteplici e possono essere suddivisi in due categorie: quelli modificabili e quelli non modificabili. I fattori modificabili altro non sono che quelli legati allo stile di vita e alle abitudini alimentari, che possono essere appunto modificati per ridurre il rischio di ammalarsi.

Tra i fattori modificabili rientrano un’alimentazione ricca di grassi saturi, carne rossa, zuccheri raffinati e povera di fibre, l’obesità e il sovrappeso, il fumo di sigaretta, l’abuso di alcol e la sedentarietà.

Tra i fattori non modificabili, invece, ci sono un’età superiore ai 50 anni, una storia familiare di polipi o cancro al colon, la presenza di patologie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa, e la presenza di polipi intestinali.

Il trattamento del tumore al colon

In caso di tumore al colon il trattamento più efficace viene stabilito dai medici in base allo stadio della malattia e alla salute generale del paziente.

Da caso a caso, i medici sceglieranno dunque tra chirurgia, per rimuovere il tumore, la chemioterapia o la radioterapia, per eliminare le cellule tumorali residuate o ridurre la grandezza del tumore prima di operare, e l’uso di anticorpi monoclonali, se sono presenti anche metastasi.

Come si previene il tumore al colon

Per prevenire il tumore al colon si interviene sui fattori di rischio modificabili. Bisogna innanzitutto mantenere un adeguato peso corporeo, praticare attività fisica regolarmente, mangiare sano ed evitare il fumo di sigaretta e l’abuso di alcolici.

Per la salute generale dell’intestino e dello stomaco, inoltre, occorre includere nella dieta quotidiana frutta e verdura fresca e di stagione, fibre e antiossidanti, limitando al contempo zuccheri raffinati, carni rosse, cibi grassi e processati.

Da non sottovalutare poi l’attività fisica, che ha un ruolo assai importante nella prevenzione del tumore al colon e di altre patologie, in quanto promuove la regolare motilità intestinale, riducendo l’infiammazione e migliorando le difese immunitarie di tutto l’organismo.

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