Come si diagnostica il cancro ai testicoli?
Diagnosi e trattamento del cancro ai testicoli: ecografia, analisi del sangue, biopsia, chemioterapia e radioterapia per curare e prevenire la diffusione della malattia.
Un diagnostico preciso del cancro ai testicoli è essenziale per elaborare un programma di cure personalizzato. Alcuni di questi esami vengono eseguiti anche successivamente, per verificare l’efficacia del trattamento e modificare il programma di cure, se necessario. Il primo esame eseguito per diagnosticare il cancro è l’ecografia dei testicoli. Questo esame di imaging non invasivo utilizza gli ultrasuoni per visualizzare gli organi interni. Ciò consente al radiologo di determinare se è presente una massa nei testicoli e se questa è solida o piena di liquido.
Diagnosi del cancro ai testicoli: l’analisi del sangue
In caso di presenza di una massa sospetta, con vasi sanguigni o di colore scuro all’ecografia, il medico prescrive un esame del sangue. Il campione di sangue prelevato sarà analizzato in laboratorio per cercare i tre marcatori del cancro ai testicoli: AFP, HCG totale e LDH. Il livello di queste sostanze nel sangue indica lo stadio di avanzamento della malattia. Se i livelli dei marcatori del cancro ai testicoli sono elevati, il medico invia il paziente a un oncologo. Quest’ultimo, sulla base dei risultati dell’analisi del sangue e delle immagini ecografiche, programma un intervento chirurgico, durante il quale verrà eseguita una biopsia.
Diagnosi del cancro ai testicoli: la biopsia durante l’intervento
Nel caso del cancro ai testicoli, non si esegue mai una biopsia prima della rimozione del testicolo interessato, poiché la biopsia in situ potrebbe causare la diffusione delle cellule cancerose ai linfonodi vicini. Questa biopsia viene eseguita solo sui tessuti rimossi durante l’intervento chirurgico. Pertanto, in caso di sospetto accertato di cancro ai testicoli, sulla base dei risultati del bilancio iniziale, l’oncologo prevede un’operazione per rimuovere la massa potenzialmente cancerosa. I tessuti rimossi vengono inviati per l’analisi, per determinare se si tratta di un cancro, e in tal caso, se si tratta di un cancro seminoma, non-seminoma, o una combinazione dei due. Un bilancio di estensione (TAC, risonanza magnetica, scintigrafia ossea) viene quindi effettuato per stabilire se sono presenti metastasi.
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Come viene effettuato il trattamento del cancro ai testicoli?
Dopo la diagnosi di cancro ai testicoli, possono essere raccomandati due trattamenti. Il primo trattamento è generalmente la chemioterapia e il secondo trattamento è la radioterapia.
La chemioterapia
La chirurgia non permette sempre di rimuovere tutte le cellule cancerose. Pertanto, se il cancro ha invaso i linfonodi, può essere necessaria la chemioterapia dopo l’operazione. I professionisti possono ricorrere alla chemioterapia anche per trattare un cancro ai testicoli esteso ad altri organi, o in caso di recidiva del cancro dopo un intervento.
La radioterapia
La radioterapia permette di colpire meglio i linfonodi difficili da raggiungere nell’addome o nel bacino, che possono contenere cellule cancerose provenienti dal tumore testicolare. I radio-oncologi inviano dosi significative di radiazioni verso le cellule cancerose dei testicoli, preservando i tessuti sani. Il trattamento con radioterapia è principalmente raccomandato per i pazienti con tumore seminoma. A volte viene utilizzato dopo l’intervento chirurgico per eliminare le cellule cancerose rimanenti, o se si sono diffuse in altre parti del corpo, in particolare nel cervello.