Andrea Purgatori, svelata la causa del decesso del giornalista
Una perizia commissionata dalla Procura di Roma ha reso noto la causa della morte del giornalista Andrea Purgatori.
Una perizia commissionata dalla Procura di Roma ha concluso che la causa della morte del giornalista Andrea Purgatori è stata un’endocardite infettiva, come riportato in anticipo da Repubblica.
La diagnosi di questa malattia non era stata precedentemente effettuata, nonostante fosse curabile con un trattamento antibiotico adeguato. L’indagine svolta dai medici legali mirava a determinare le circostanze del decesso di Purgatori, esaminando in particolare se ci fossero state omissioni o errori da parte del personale medico incaricato della sua salute.
Andrea Purgatori soffriva anche di un cancro polmonare. Quattro medici sono indagati.
Cos’è l’endocardite infettiva?
L’endocardite infettiva è un’infezione grave che colpisce l’endocardio, il rivestimento interno delle camere e delle valvole cardiache. Questa condizione si verifica quando batteri, funghi o altri microrganismi presenti nel sangue, spesso a seguito di procedure mediche, ferite, o infezioni in altre parti del corpo, si attaccano alle aree danneggiate del cuore, causando un’infezione.
I sintomi possono variare ma tipicamente includono febbre, brividi, sudorazioni notturne, stanchezza, debolezza, dolori muscolari e articolari, difficoltà respiratorie, edemi (gonfiori) nelle gambe o nell’addome, e cambiamenti nella natura dei suoni cardiaci, noti come soffi cardiaci. A causa della varietà dei sintomi, l’endocardite infettiva può essere difficile da diagnosticare.
Se non trattata, l’endocardite infettiva può causare danni gravi alle valvole cardiache, portando a complicazioni come insufficienza cardiaca, ictus, formazione di ascessi in organi vitali e altre gravi complicazioni. Il trattamento tipicamente richiede l’uso di antibiotici a lungo termine, somministrati per via endovenosa, e in alcuni casi può essere necessario un intervento chirurgico per riparare o sostituire le valvole cardiache danneggiate. La prevenzione include misure come l’igiene dentale per ridurre il rischio di infezioni che potrebbero diffondersi al cuore e la profilassi antibiotica prima di procedure mediche o dentali per persone ad alto rischio.
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