15enne dimessa per sintomi generici dall’ospedale, medico va a casa e la salva
Catiuscia Gasparroni, madre di una giovane 15enne, ha raccontato al Corriere della Sera una bella storia di buona sanità.
Siamo a Fermo, nelle Marche. La 15enne, a gennaio, accusa un malore e viene accompagnata dai genitori al pronto soccorso. Dopo alcune ore, però, la ragazza è tornata a casa.
Tuttavia, alle prime ore del mattino seguente, appena il dr. Francesco Bernetti Evangelista, 70 anni, in pensione, che non lavora in ospedale ma è di supporto al Pronto Soccorso con una cooperativa che dà medici ausiliari, ha concluso il suo turno, ha bussato alla casa della giovane.
“Il dottor Francesco Bernetti Evangelista – ha raccontato la madre – ha avuto lo scrupolo di approfondire, a distanza di dodici ore. Non ci aveva preavvisato, ci ha suonato alla porta. È stato molto cortese a pensarci ora il dialogo somigliava ad una scena di un film di Totò. Lui che si scusava per il disturbo e noi che lo ringraziavamo”.
E ancora: “Evidentemente stupisce il fatto che un medico non torni a casa ma vada a casa del paziente e faccia il suo lavoro, ma io dico che il plauso debba andare anche ai medici del reparto di neurologia. Il dottor Evangelista ha avuto la prudenza di sospettare che la malattia di mia figlia poteva non essere una influenza”.
La donna ha ringraziato anche i medici che hanno salvato la vita alla figlia: “Mi è sembrato giusto parlarne, si parla sempre male della sanità e qui a Fermo, invece, abbiamo avuto un esempio di ottima sanità”.
La ragazza è in ripresa: l‘infezione al midollo che l’aveva colpita rischiava di causarle conseguenze molto gravi ma i medici sono intervenuti in tempo e l’hanno salvata.
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