Colesterolo: nuovo farmaco per tenerlo basso, come funziona
Inclisiran, il nuovo farmaco contro il colesterolo cattivo promette una prevenzione efficace delle malattie cardiovascolari. I dettagli.
Un nuovo farmaco, chiamato Inclisiran, potrebbe rappresentare una svolta nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, consentendo ai pazienti a rischio di mantenere i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) entro i range consigliati con soli due trattamenti all’anno.
Riduzione significativa del colesterolo LDL
Secondo gli ultimi risultati di uno studio clinico condotto da Novartis su migliaia di pazienti, Inclisiran ha dimostrato di essere sicuro ed efficace nel ridurre il colesterolo LDL fino al 54% nei pazienti affetti da malattie cardiovascolari. Questa riduzione è stata potente e duratura nel tempo.
Il ruolo del gene PCSK9
Il segreto dell’efficacia di Inclisiran risiede nell’inibizione del gene PCSK9, che svolge un ruolo chiave nel metabolismo del colesterolo. L’inibizione di questo gene porta a una diminuzione della produzione di colesterolo dannoso.
Una modalità di azione innovativa
Novartis afferma che Inclisiran è il primo farmaco che agisce imitando il percorso naturale di regolazione dell’espressione genetica nel corpo umano. Questo innovativo approccio si basa sulla tecnologia a RNA, simile a quella utilizzata nei vaccini anti-Covid.
Un farmaco sicuro e ben tollerato
Uno dei vantaggi principali di Inclisiran è la sua sicurezza. Gli studi clinici hanno rilevato solo lievi effetti collaterali. Ciò potrebbe migliorare notevolmente la compliance dei pazienti al trattamento, dato che è necessaria solo un’iniezione sottocutanea ogni sei mesi.
Prospettive per l’uso in Italia e in Spagna
In Spagna, il Ministero della Salute finanzierà il farmaco per i casi più gravi. In Italia, il farmaco è stato sperimentato in diverse regioni (Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia) e potrebbe presto vedere un utilizzo più ampio su scala nazionale. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia, con oltre 220.000 decessi registrati ogni anno.
Questa scoperta offre una nuova speranza nella lotta contro le malattie cardiovascolari, aprendo la strada a una prevenzione più efficace e comoda per i pazienti a rischio.
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