Donna muore per colpo di calore in ospedale: non c’era ghiaccio per la terapia
Una donna di Carmiano, nella provincia di Lecce, è deceduta venerdì scorso, 21 luglio, a causa di un colpo di calore fatale. La giornata è stata una delle più calde degli ultimi anni, e la signora è stata colta da un grave malore mentre si trovava a casa. Lo riporta FanPage.
Il figlio 14enne lancia l’allarme
Il tragico evento è stato scoperto dal figlio 14enne della donna, il quale si è accorto che la madre si trovava in condizioni critiche. La donna era distesa sul letto, coperta di sudore e con la febbre che aveva raggiunto i 42 gradi. Preoccupato, il giovane ha chiamato immediatamente il 118 per chiedere aiuto.
Intervento tempestivo dell’automedica
Una squadra medica è intervenuta sul posto intorno alle 15:30, constatando la gravità della situazione. La paziente era stata trovata incosciente e in coma, probabilmente in cerca di refrigerio distesa sul pavimento.
Inefficaci tentativi di abbassare la temperatura corporea
Trasportata d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lecce, la donna è stata avvolta in un lenzuolo bagnato per cercare di far scendere la sua temperatura corporea. Nonostante le terapie farmacologiche, come l’iniezione del paracetamolo in vena, la situazione era critica e l’ospedale si è trovato a fronteggiare un notevole afflusso di pazienti con malori correlati al caldo. Inoltre, nella struttura sanitaria, come riferito dal Corriere Salentino, non c’era ghiaccio e i 60 chili donati da una pescheria leccese per la terapia del freddo non erano ancora arrivati.
Decesso e criticità del sistema sanitario
Purtroppo, la lotta per la vita della 59enne si è rivelata vana, e il suo cuore ha cessato di battere in tarda serata prima ancora di essere trasferita nella Rianimazione di Casarano. La tragica morte della donna ha messo in luce le carenze del sistema sanitario pugliese, soprattutto in situazioni di emergenza. Con pochi medici e infermieri, il sistema è costretto a coprire un vasto territorio, dalle aree interne fino alle spiagge affollate di turisti, creando sfide significative per affrontare situazioni come queste.
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